Roma, 19 mag. (Adnkronos) – Nell'udienza di oggi "si è discusso molto sulla pretesa qualifica di tesoriere, che il mio assistito non ricopriva perché era una figura che non era proprio prevista nello Statuto, che adesso è stato recentemente modificato. Il mio assistito aveva funzioni di tutt'altro genere, e questa è una circostanza ormai acquisita".
A parlare con l'Adnkronos è Michele Licata, avvocato di Angelo Giacobelli, l'ex collaboratore dell'Usigrai rinviato a giudizio per le tre ipotesi di reato per le quali era indagato: appropriazione indebita, sostituzione di persona e reato compiuto in concorso con altro soggetto esterno al sindacato. "La linea dell'Usigrai -spiega il legale, intercettato telefonicamente dopo l'udienza di rinvio a giudizio- viene sconfessata dai documenti, e da testimonianze che contraddicono che lui fosse il tesoriere".
La posizione di Giacobelli, dice il legale, "è quella di un semplice dipendente, che non è stato regolarizzato ed ha lavorato per cinque anni senza alcuna regolarizzazione per cui c'è anche in corso una causa pendente di cui non mi occupo io". Nel corso dell'udienza di oggi "sono state rigettate le costituzioni di parte civile dei signori Macheda, de Robert e Cerasi, e sono state ammesse solo quella dell'Usigrai e dell'ex presidente dell'Usigrai Vittorio Di Trapani", scandisce l'avvocato Licata. Che tiene a sottolineare: "L'udienza di oggi era di mero passaggio per verificare le costituzioni e non certo risolutiva sul piano del merito del processo". Che comincerà il 17 settembre, giorno in cui è stata fissata la prima udienza del dibattimento. "Siamo soltanto all'inizio, solo in udienza si dibatterà nel merito", chiosa il legale.