Roma, 13 mag. (askanews) – Dopo il debutto a Milano al Palazzo Reale e la presentazione a Parigi al Grand Palais, arriva a Roma al Palazzo delle Esposizioni “Dal Cuore Alle Mani: Dolce&Gabbana” (dal 14 maggio al 13 agosto 2025).
La mostra – promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio di Roma Capitale, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo con IMG – curata da Florence Muller, è un’immersione nel mondo e nelle creazioni dei due stilisti con un nuovo allestimento pensato per dialogare con il grande spazio espositivo che fa da scenografia alle oltre duecento creazioni, tra abiti, gioielli, accessori d’alta moda e alta sartoria, celebrando sempre l’artigianalità italiana, le suggestioni e le influenze, dall’arte, all’architettura, dal teatro, alla musica.
Nigel Hurst, direttore mostre IMG ha spiegato: “La vera attrattiva di questa mostra è che è una lettera d’amore aperta alla cultura italiana attraverso l’obiettivo di Dolce&Gabbana. È un atto di generosità perché impariamo molto sull’artigianato italiano, sull’arte attraverso i secoli. E credo che Dolce&Gabbana siano unici nel loro genere, hanno assorbito e abbracciato ogni tipo di cultura italiana attraverso l’intero spettro e hanno usato la loro maestria artigianale per tradurla attraverso il proprio design e stile”.
La mostra è pensata come un viaggio sensoriale, lungo sale immersive, come set cinematografici, con musiche, suoni, specchi, scenografie particolari, come fosse una grande passerella di moda aperta al pubblico. Si possono così ammirare, nella sezione “Fatto a Mano”, creazioni ispirate alle tecniche artigiane delle varie regioni italiane, facendo respirare le atmosfere di Capri, Portofino, Napoli, della “Dolce Vita”. O spostarsi a Venezia, con la famosa lavorazione del vetro di Murano, che si ritrova nei preziosi abiti, nei gioielli, nei materiali con superfici specchianti che rievocano lo splendore dei lampadari, per poi passare nella sala de “Il Gattopardo” di Visconti.
La mostra celebra il folkore e le tradizioni siciliane, sarde, il barocco bianco dall’arte di Giacomo Serpotta, rivisitato nei tessuti che sembrano scolpiti in marmo; ci sono poi i sontuosi modelli ispirati all’opera e al balletto, le creazioni che omaggiano i maestri dell’arte, da Botticelli a Leonardo da Vinci, da Raffaello a Caravaggio; e ancora un tuffo negli atelier dove si creano le collezioni, tra pizzi e ornamenti, per chiudere con un omaggio a Milano, città dove nascono e si realizzano le loro creazioni, con un abito in pizzo macramé
dorato che ricorda la statua della Madonnina sopra al Duomo.
Tradizione e artigianato insieme alla modernità. Sono stati selezionati alcuni artisti visivi che dialogano con la creatività di Dolce&Gabbana, come Vittorio Bonapace che ha realizzato “Deus Ex Machina” che accoglie i visitatori all’ingresso. Un set di 10 opere in cui la figura androide si mescola all’umanità, trovando un equilibrio tra passato e futuro. L’artista digital ha affermato: “C’è una lunga ricerca e l’utilizzo di diversi software, dalla creazione da zero, modellando tridimensionalmente, arrivando a creare un’illuminazione fotografica con una luce un po’ religiosa e rinascimentale che è un po’ un ponte che collega Dolce e Gabbana in termini di realizzazione artigianale, c’è una grande ricerca e cura del dettaglio, non c’è l’IA, è un vecchio modo di fare il 3D e di creare arte digitale”.