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Roma: Trancassini, 'io campo? Se chiamato nessuno in Fdi si tirerebbe indietro'

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Roma, 8 ago. (Adnkronos) - “FdI è pronta alla sfida impegnativa di parlare ai romani, di scrivere insieme agli alleati un programma ambizioso, di far uscire i cittadini dalla rassegnazione e dalla convinzione che i mali di Roma siano genetici. La coalizione sceglierà in un tempo ...

Roma, 8 ago. (Adnkronos) – “FdI è pronta alla sfida impegnativa di parlare ai romani, di scrivere insieme agli alleati un programma ambizioso, di far uscire i cittadini dalla rassegnazione e dalla convinzione che i mali di Roma siano genetici. La coalizione sceglierà in un tempo ragionevole il miglior candidato sindaco. Io in campo? Il presidente Meloni saprà individuare insieme agli alleati il candidato migliore: io penso che nessuno, nella classe dirigente di Fdi, se indicato, si tirerebbe indietro".

Lo ha detto Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore regionale del partito per il Lazio, in un’intervista al Il Sole 24 Ore.

Quanto al ddl per Roma Capitale osserva: "Il disegno di legge costituzionale su Roma Capitale è una magnifica notizia per la città e per l’Italia. Ci voleva il coraggio del presidente Meloni per tagliare questo traguardo. Attribuire più poteri a Roma rappresenta un passaggio anche culturale. La città potrà legiferare su undici materie, offrendo tempestivamente ai cittadini le risposte che finora sono mancate, senza più rimpalli tra Comune e Regione”.

“Gualtieri invita a lavorare tutti insieme? Permettetemi una battuta: scimmiottando il “Giuseppi” di Trump riferito a Conte, chiederei a “Roberti": parla il Gualtieri sindaco o il Gualtieri ministro dell’Economia del governo Conte 2? Perché ci sono agli atti decine e decine di interventi di FdI e miei che, in commissione Bilancio, incalzavamo Gualtieri nelle audizioni sul Pnrr perché pensasse a Roma. Nella prima stesura del Piano non c’erano fondi per la Capitale. Noi proponemmo sei miliardi, uno all’anno, e dettagliammo per cosa, dal Tpl all’emergenza abitativa. Avrebbe significato non solo assicurare risorse a Roma, ma agganciarle alla corsia preferenziale e al cronoprogramma serrato del Pnrr. Ricevemmo un no, poi arrivò il governo Draghi e il successore di Gualtieri, Daniele Franco, ascoltò le nostre richieste e allocò circa 500 milioni sul filone Caput Mundi. Un passo avanti che però non ci soddisfaceva sia per la cifra sia perché continuava a legare i fondi al Giubileo. Ma a Roma le risorse vanno assicurate perché è la Capitale, non perché è la città più bella del mondo o il cuore della cristianità. Sentir parlare “Roberti” della necessità di dare più fondi a Roma mi fa amaramente sorridere: la nostra richiesta sul Pnrr era stata respinta perché arrivava da FdI. Se Gualtieri ha cambiato idea, gli dico: benvenuto tra coloro che non indossano la maglia".