La tensione tra Occidente e Russia continua a crescere. Mosca accusa la Nato di aver superato il limite, parlando di una guerra già in atto, mentre l’Italia si prepara a prendere una decisione strategica sull’invio di ulteriori mezzi militari nell’ambito dell’operazione “Sentinella Est”. La mossa italiana, che rafforzerebbe la presenza aerea nel quadro delle attività Nato, viene valutata con cautela dal ministero della Difesa, tra la necessità di mostrare solidità internazionale e il timore di un’escalation diplomatica.
Guerra, tensioni internazionali e risposta occidentale
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato che la Nato è ormai «di fatto coinvolta» nel conflitto a causa del sostegno militare occidentale all’Ucraina, accusando indirettamente l’alleanza di essere in guerra con la Russia.
Parallelamente, il Regno Unito ha rafforzato la propria presenza aerea in Polonia con caccia Typhoon nell’ambito dell’operazione Eastern Sentry, a protezione dei confini orientali della Nato dopo le violazioni dello spazio aereo polacco e rumeno attribuite a droni russi. Londra ha convocato l’ambasciatore russo in segno di protesta e ribadito la necessità di mantenere il sostegno a Kiev.
Sul fronte economico, le tensioni si estendono alle sanzioni contro la Russia: il presidente americano Donald Trump ha accusato l’Europa di continuare a importare petrolio russo, mentre la Commissione Europea ha confermato i piani di eliminazione graduale dei combustibili fossili provenienti dalla Russia, evidenziando le restrizioni già in vigore su carbone e altre materie prime energetiche.
Italia e Nato: prudenza sul rafforzamento militare
A oltre 1.300 giorni dall’inizio del conflitto in Ucraina, il ministero della Difesa italiano, Guido Crosetto, mantiene una posizione di cautela rispetto a possibili incrementi della presenza militare sul Fianco Est. Non è, infatti, giunta alcuna richiesta ufficiale e, di conseguenza, nessuna decisione è stata formalizzata. L’eventuale contributo nazionale alle missioni Nato viene valutato esclusivamente nelle sedi dell’Alleanza e solo successivamente sottoposto all’approvazione delle istituzioni italiane.
La notizia, inizialmente confermata da fonti governative, è stata però smentita dal Ministero della Difesa: “Al momento, come il Ministro della Difesa ha già dichiarato, non è giunta ancora alcuna richiesta ufficiale al Dicastero e pertanto non è stata assunta alcuna decisione in tal senso“.
Dunque, ogni anticipazione su un presunto invio di ulteriori caccia Eurofighter nell’ambito dell’operazione “Sentinella dell’Est” risulta priva di fondamento. Il ministro Crosetto ha ribadito che l’Italia è già tra i principali contributori sul fianco orientale dell’Alleanza, con contingenti dispiegati in Estonia, Lettonia, Bulgaria e Ungheria, e che ogni eventuale incremento avverrà solo su richiesta formale.