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La crisi idrica in Sardegna
La Sardegna sta affrontando una grave crisi idrica che ha spinto la presidente della Regione, Alessandra Todde, a scrivere una lettera alla premier Giorgia Meloni. Nella missiva, Todde sollecita la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per affrontare il deficit idrico che affligge l’isola. Negli ultimi anni, i fenomeni di siccità hanno ridotto drasticamente le risorse idriche disponibili, con conseguenze devastanti per i settori idro-potabile e agro-zootecnico.
Un quadro allarmante
La situazione è ulteriormente peggiorata a causa dei deflussi registrati tra ottobre e dicembre 2024, che non hanno permesso di ripristinare le scorte idriche. Secondo l’ultimo bollettino, nei serbatoi sardi sono attualmente disponibili solo 750 milioni di metri cubi d’acqua, corrispondenti al 41% del volume autorizzato. Alcuni sistemi idrici strategici, come quelli di Alto Cixerri, Alto Taloro, Posada e Ogliastra, hanno raggiunto il livello di emergenza, classificato come codice rosso.
Necessità di interventi straordinari
La Giunta regionale ha già dichiarato lo stato di emergenza a livello regionale lo scorso luglio, prorogandolo fino a data da destinarsi. Tuttavia, la presidente Todde ha sottolineato che queste misure non sono sufficienti. È evidente che servono mezzi e poteri straordinari per affrontare questa crisi in modo più efficace e prevenire un ulteriore deterioramento della situazione. La richiesta di emergenza nazionale è quindi un passo fondamentale per garantire risorse e supporto adeguati per la Sardegna.