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Oggi, giovedì 6 novembre, i farmacisti privati di tutta Italia si fermano per una mobilitazione che coinvolge oltre 60mila professionisti. Questa protesta, indetta dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, è una risposta alla mancanza di progressi nelle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), scaduto il 31 agosto.
L’interruzione del lavoro avrà luogo dalle prime ore del giorno fino alla mezzanotte di domani, venerdì 7 novembre. Le manifestazioni sono previste in tutta Italia, con presidi e cortei in numerose città, ma le farmacie garantiranno i servizi minimi essenziali per i cittadini.
Le motivazioni dello sciopero
Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato l’atteggiamento di chiusura da parte di Federfarma, l’associazione che rappresenta i titolari delle farmacie, evidenziando la mancata disponibilità a riconoscere aumenti retributivi adeguati al costo della vita. I sindacati affermano che questo comportamento non solo ignora il valore professionale dei farmacisti, ma mette anche a rischio la qualità del servizio sanitario di prossimità che essi forniscono quotidianamente.
Il valore delle farmacie nella comunità
Le farmacie private sono considerate presidi sanitari e sociali fondamentali, soprattutto nelle comunità più piccole dove possono svolgere un ruolo cruciale nel garantire l’accesso ai servizi sanitari. I sindacati hanno ribadito che la professionalità degli operatori del settore merita rispetto e tutele contrattuali adeguate, come evidenziato dalla loro richiesta di un rinnovo contrattuale che rifletta le competenze richieste.
Le richieste dei sindacati
In vista dell’attuale situazione, i sindacati hanno proposto una serie di misure per il rinnovo del contratto, tra cui giusti aumenti salariali, una migliore conciliazione tra vita e lavoro, e opportunità di formazione per valorizzare le competenze dei farmacisti. Le loro richieste si concentrano anche sull’esigenza di un riconoscimento formale delle professionalità, soprattutto in relazione all’evoluzione dei servizi offerti dalle farmacie.
Un appello alla cooperazione
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno esortato Federfarma a tornare al tavolo delle trattative e a lavorare insieme per trovare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti. In particolare, i rappresentanti sindacali hanno sottolineato che, senza un contratto che rispecchi il valore reale della professione, risulterà difficile per i farmacisti continuare a garantire un servizio di qualità alla popolazione.
In conclusione, lo sciopero di oggi rappresenta un momento cruciale per il settore delle farmacie private in Italia. La mobilitazione dei farmacisti non è solo una lotta per condizioni lavorative più giuste, ma è anche una battaglia per il riconoscimento del loro ruolo vitale nel sistema sanitario.