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Il 6 novembre segna un’importante mobilitazione per i dipendenti delle farmacie private in Italia. Questo giorno di sciopero, proclamato dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, coinvolgerà oltre 60.000 lavoratori e lavoratrici. L’obiettivo principale è il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), scaduto il 31 agosto .
Motivazioni della protesta
La mobilitazione si protrarrà per l’intera giornata, con presidi e manifestazioni programmati in tutto il Paese. Nonostante il blocco delle attività, saranno garantiti i servizi minimi da parte delle farmacie aperte, sia per le emergenze che per il servizio ordinario. Le organizzazioni sindacali denunciano un atteggiamento di chiusura da parte di Federfarma, l’associazione che rappresenta i datori di lavoro, accusandola di non voler discutere di adeguamenti retributivi congrui con il caro vita.
Le richieste sindacali
I sindacati hanno presentato proposte concrete per un rinnovo contrattuale che assicuri giuste incrementi salariali, una migliore conciliazione tra vita e lavoro, e percorsi formativi che valorizzino le competenze del personale. La nota sindacale sottolinea che le farmacie non sono solo luoghi di vendita, ma presidi sanitari e sociali fondamentali per il benessere della comunità.
Unione tra farmacisti delle diverse province
Nella provincia di Reggio Emilia, circa 92 farmacie e 650 addetti parteciperanno alla protesta, con un presidio davanti alla Prefettura. Questo evento vedrà anche la partecipazione dei lavoratori provenienti da Parma e Piacenza. Le richieste sono chiare: gli incrementi retributivi devono essere in linea con l’aumento del costo della vita e il riconoscimento della professionalità dei farmacisti.
Il ruolo cruciale delle farmacie
Le farmacie private offrono un servizio di prossimità e assistenza che va ben oltre la semplice distribuzione di farmaci. Il personale delle farmacie è spesso il primo punto di contatto per i cittadini in cerca di supporto sanitario. Pertanto, il rispetto e la tutela del lavoro dei farmacisti sono essenziali per garantire un servizio di qualità.
Chiamata all’azione per Federfarma
Le tre federazioni sindacali sollecitano Federfarma a tornare al tavolo delle trattative, auspicando una rapida chiusura del negoziato. È fondamentale che l’associazione dimostri di voler realmente tutelare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, riconoscendo il valore reale della professione attraverso un contratto che rispecchi le esigenze attuali e le competenze richieste.
Il sciopero del 6 novembre si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione che ha avuto inizio dopo la rottura delle trattative avvenuta il 20 ottobre scorso. Le organizzazioni sindacali hanno mobilitato i lavoratori per esprimere il loro disappunto e chiedere maggiori tutele e diritti, sostenendo che il lavoro dei farmacisti è vitale per la salute pubblica e merita il giusto riconoscimento.
In conclusione, la protesta dei farmacisti è un chiaro segnale della necessità di riformare le condizioni lavorative nel settore. La speranza è che attraverso questo sciopero si possa arrivare a un accordo che non solo migliori le condizioni economiche dei farmacisti, ma che riconosca anche il loro prezioso contributo alla comunità.