Si è presentato alla polizia il 17enne sequestrato a Vittoria lo scorso giovedì. La vicenda, che aveva scosso la comunità locale e mobilitato le forze dell’ordine, sembra ora avviarsi verso una svolta. Restano da chiarire i contorni di un caso che, fin dal principio, ha assunto i tratti di un vero e proprio giallo.
Paura a Vittoria: rapito un 17enne davanti agli amici
Momenti di terrore nella serata di giovedì 25 settembre a Vittoria, in provincia di Ragusa, dove un ragazzo di 17 anni, figlio di un noto commerciante del settore ortofrutticolo, è stato rapito da un commando armato. L’episodio è avvenuto poco dopo le 21, in una piazzetta del rione Forcone, mentre il giovane si trovava in compagnia di alcuni coetanei.
Due auto si sono avvicinate al gruppo e da una di esse sono scesi due uomini con il volto coperto e le pistole in pugno. I banditi, dopo aver urlato il cognome del ragazzo, lo hanno costretto a salire su una Fiat Panda, sottraendogli il cellulare poi abbandonato a terra per impedirne la localizzazione. “Vogliamo solo lui”, avrebbero detto gli aggressori prima di fuggire in direzione della ex statale 115, scortati da una seconda vettura. Sotto choc gli amici, che hanno immediatamente lanciato l’allarme alle forze dell’ordine.
Le indagini sono subito scattate: polizia e carabinieri hanno raccolto le testimonianze dei presenti e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. La dinamica, precisa e fulminea, lascia pensare a un’azione pianificata nei minimi dettagli.
Si presenta alla polizia il 17enne sequestrato: il giallo del rapimento a Vittoria
Dopo ore di apprensione, la vicenda ha avuto un epilogo inatteso. Intorno alle 21:15 di venerdì sera, il 17enne si è presentato spontaneamente al commissariato di Vittoria, mettendo fine a un sequestro durato circa 24 ore. Il ragazzo, apparso provato ma in buone condizioni, è stato accolto dagli investigatori per fornire la sua versione dei fatti e ricostruire le ore della scomparsa.
Restano ancora da chiarire i motivi del sequestro: nessuna richiesta di riscatto è stata avanzata e gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, dal messaggio intimidatorio a un possibile regolamento di conti.