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Roma è stata recentemente colpita da una serie di furti e rapine che hanno preso di mira principalmente anziani e persone vulnerabili. La banda, originaria del campo nomadi di via Gordiani, ha compiuto almeno 46 colpi in pochi mesi, creando un clima di paura tra gli abitanti. Le aggressioni avvenivano in pieno giorno, mentre le vittime si dedicavano alle loro attività quotidiane, come guardare la televisione o cenare a casa.
Il blitz dei carabinieri
Il colpo decisivo contro l’organizzazione criminale è stato inflitto dai carabinieri della compagnia Parioli, che hanno eseguito un blitz all’alba nel campo rom. Gli arresti hanno coinvolto un totale di 18 persone, tra cui un minorenne. L’operazione è stata coordinata dalla Procura, con l’aggiunto Giovanni Conzo a dirigere le indagini.
Strategie criminali e modalità operative
La banda era caratterizzata da un’organizzazione altamente strutturata, con un boss detenuto a Regina Coeli che dirigeva le operazioni tramite un telefono cellulare. Gli indagati, tutti di etnia rom, non si limitavano a rubare in appartamenti, ma erano coinvolti anche in furti presso esercizi commerciali, come bar e sale giochi. Le indagini hanno rivelato che gli autori delle rapine erano in costante contatto tra di loro, permettendo così di coordinare i colpi e di mantenere un alto livello di efficienza.
Le vittime venivano spesso sorprese nel proprio domicilio, minacciate con armi da fuoco e costrette a rivelare dove nascondessero denaro e gioielli. Alcune di esse hanno subito violenze fisiche, come nel caso di una pensionata finita in ospedale dopo essere stata aggredita. I carabinieri hanno intercettato le comunicazioni telefoniche della banda, ascoltando le urla di terrore delle vittime durante i colpi.
Le conseguenze dell’operazione
Grazie a quest’operazione, è stato possibile arrestare non solo i membri attivi della banda, ma anche identificare i complici che operavano al di fuori del campo rom. Sedici persone sono state portate in carcere, mentre due donne sono state poste agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il minorenne arrestato è stato trasferito in un centro di accoglienza per minori.
Un fenomeno criminale allarmante
Questa situazione ha messo in luce un fenomeno criminale allarmante, in cui i gruppi di ladri si dimostrano sempre più spregiudicati e violenti. I carabinieri hanno notato che la banda era in grado di riorganizzarsi rapidamente dopo ogni arresto, continuando a operare in aree come Piazza Bologna e nei quartieri limitrofi. Le indagini sono state avviate a seguito di una rapina avvenuta nella zona Nomentana, dove i ladri sono fuggiti a bordo di un’auto a noleggio, successivamente ritrovata nel campo rom.
Il timore delle autorità è che, con il proseguire delle attività criminali, si possano assistere a episodi sempre più gravi, non solo per le aggressioni fisiche, ma anche per i danni psicologici inflitti alle vittime. La comunità locale si è mobilitata, chiedendo maggiore sicurezza e protezione per gli anziani e i più vulnerabili, che si sentono sempre più a rischio nelle proprie case.