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A Socrepes, località vicina a Cortina d’Ampezzo, è accaduto ciò che molti temevano: la costruzione della cabinovia per le Olimpiadi invernali del 2026 ha subito un arresto a causa dell’apertura di una voragine lunga 15 metri. La frana è il risultato di un cantiere situato in un’area ad alto rischio geologico, nonostante i ripetuti allarmi lanciati dai cittadini e dalle autorità locali.
Il crollo e le sue conseguenze
Il terreno ha ceduto questo fine settimana, interrompendo i lavori che avrebbero dovuto collegare il centro di Cortina con le famose piste delle Tofane. Già nel 2024, il Comitato Tecnico Regionale aveva sospeso l’approvazione del progetto a causa delle gravi criticità ambientali segnalate. Gli esperti avevano evidenziato che il progetto, del valore di circa 130 milioni di euro, mancava di indagini adeguate e presentava discordanze significative, richiedendo integrazioni fondamentali.
La zona è classificata con un livello di pericolosità geologica che varia da P2 (media) a P3 (elevata), il che rendeva prevedibile il rischio di frane. Secondo Roberta de Zanna, consigliera comunale di Cortina, la situazione è il risultato della coesistenza di diversi mega cantieri che operano simultaneamente, creando tensioni nel terreno. “È successo quello che tutti temevamo,” ha dichiarato de Zanna, sottolineando che l’area è nota per il suo rischio di frane.
Le cause e le preoccupazioni per il futuro
Le cause della voragine possono essere attribuite a due fattori principali: la scarsa accuratezza delle indagini geologiche o un elevato livello di compromissione dell’area. La presenza di altri cantieri, come quello per l’ampliamento del rifugio Ria de Saco e quello della stazione di arrivo della cabinovia, ha ulteriormente aggravato la situazione. Il crollo non è un evento isolato; frane e smottamenti sono stati frequenti nella zona di Cortina, evidenziando la fragilità del territorio.
Le Olimpiadi di Cortina 2026 si trovano ora di fronte a una serie di sfide significative. Le problematiche legate all’organizzazione e alla costruzione delle infrastrutture necessarie sollevano dubbi sulla possibilità di completare i lavori in tempo. Alcuni progetti potrebbero non essere pronti nemmeno entro il 2028, portando a un clima di crescente preoccupazione tra gli organizzatori e la popolazione locale.
Conclusioni e sviluppi futuri
Il crollo a Socrepes rappresenta un campanello d’allarme per le autorità e gli organizzatori delle Olimpiadi. Le segnalazioni degli esperti e le preoccupazioni dei cittadini non possono essere ignorate. È essenziale che vengano condotte ulteriori indagini geologiche e che si rivedano i piani di costruzione per garantire la sicurezza e la fattibilità dell’evento. La situazione viene monitorata costantemente, con aggiornamenti previsti nei prossimi giorni.
Il futuro delle Olimpiadi invernali di Cortina d’Ampezzo è appeso a un filo, e la comunità locale si aspetta risposte concrete e azioni decisive da parte delle autorità competenti.