Roma, 30 apr. (askanews) – Si chiama Gregorio Esposito l’ispettore di polizia di origine rom interpretato da Giulio Beranek che arriva su Rai1 il 5 maggio nella nuova serie crime “Gerri”. Ambientata in Puglia e già venduta in moltissimi Paesi, dalla Gran Bretagna alla Spagna all’America Latina, racconta le indagini ma anche la storia di un uomo in bilico tra passato e presente, irrequieto.
“Gerri è sicuramente un uomo pieno di contraddizioni, lo definirei come un eterno bambino, un uomo irrisolto sicuramente, che è all’inizio di un percorso. – ha detto Beranek – Le origini rom non rappresentano un ostacolo per Gerri, per niente, sono soltanto il punto di partenza della sua ricerca. A parte qualche battuta che può ricevere in commissariato, in maniera cameratesca, diciamo, non sono un problema. E’ però l’indizio da cui lui parte, per iniziare poi la grande indagine che accompagnerà tutte le altre indagini della serie”.
Nella serie diretta da Giuseppe Bonito, Beranek recita accanto a Valentina Romani e a Fabrizio Ferracane, che interpreta il suo superiore e considera Gerri come un figlio. Alla domanda cosa abbia di diverso il suo personaggio rispetto ai tanti poliziotti e investigatori delle serie tv, l’attore ha risposto: “Sicuramente il fatto di non voler piacere a tutti i costi, a lui non interessa piacere, lui si presenta per quello che è, con estrema sincerità e trasparenza, non se ne vergogna. Anzi è uno che rifiuterebbe anche di avere i fari puntati addosso. Non cerca l’empatia, è empatico ma non la cerca, non la vuole”.