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Summit Trump-Putin: tensioni e mancanza di accordi a Anchorage

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Il summit tra Trump e Putin non riesce a raggiungere l'obiettivo di un cessate il fuoco in Ucraina, con entrambi i leader che esprimono dichiarazioni miste.

Il summit tanto atteso tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin, si è concluso senza risultati concreti, lasciando la questione del conflitto in Ucraina ancora in sospeso. L’incontro si è svolto presso la base militare Joint Base Elmendorf-Richardson ad Anchorage, Alaska, e nonostante l’accoglienza calorosa riservata a Putin, con tanto di tappeto rosso e un lungo abbraccio al suo arrivo, l’atmosfera era tutt’altro che distesa.

Come mai, dopo tanto clamore, non si è riusciti a raggiungere un accordo?

Un incontro segnato dalla delusione

Le attese erano alte: l’incontro avrebbe dovuto durare circa sette ore, ma le conversazioni si sono concluse in meno di tre. Entrambi i leader hanno rilasciato dichiarazioni brevi davanti ai giornalisti, evitando di rispondere a domande. Putin ha affermato che la Russia è impegnata a porre fine alla guerra, ma ha avvertito che è necessario affrontare le “cause principali” del conflitto affinché un accordo possa essere duraturo. Una posizione ferma, che fa riflettere. Nel frattempo, Trump, pur definendo l’incontro come “estremamente produttivo”, ha ammesso che ci sono “punti di attrito” ancora da risolvere.

“C’è una buona possibilità di arrivare a un cessate il fuoco”, ha dichiarato Trump, ma ha aggiunto che la responsabilità finale ricade su Putin e sul presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Non c’è accordo finché non c’è un accordo”, ha sottolineato. Eppure, nonostante le aspettative, nessun accordo è stato raggiunto prima della partenza di entrambi i leader dall’Alaska. Ti chiedi se ci siano speranze per il futuro?

Le tensioni in aumento e il contesto geopolitico

Da quando ha avviato la guerra in Ucraina nel febbraio 2022, Putin è diventato una figura sempre più isolata in Occidente. Tuttavia, durante il summit, ha ricevuto un’accoglienza che contrasta nettamente con la sua crescente alienazione. “Per tre anni hanno parlato dell’isolamento della Russia, e oggi hanno visto il tappeto rosso che ha accolto il presidente russo negli Stati Uniti”, ha commentato Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, in un post su Telegram. Questo ti fa riflettere sulla complessità della geopolitica attuale.

Nonostante le aspettative di un incontro focalizzato su un cessate il fuoco, le dichiarazioni di Putin hanno incluso discussioni su potenziali collaborazioni in ambito tecnologico e spaziale. “Gli investimenti e la cooperazione commerciale tra Stati Uniti e Russia hanno un potenziale enorme”, ha affermato, evidenziando la volontà di esplorare ulteriori aree di cooperazione, nonostante le tensioni sul fronte militare. È davvero possibile trovare un terreno comune?

Le prospettive future e il ruolo di Zelensky

Trump ha espresso la sua speranza di ospitare un incontro trilaterale per discutere della pace in Ucraina, coinvolgendo anche Zelensky. “Ora, è davvero compito del presidente Zelensky portare a termine un accordo”, ha detto Trump, sottolineando l’importanza del coinvolgimento delle nazioni europee. “Spero di incontrarli di nuovo molto presto”, ha aggiunto, lasciando intendere che ulteriori sviluppi potrebbero avvenire. Quali potrebbero essere le implicazioni di un tale incontro?

In un’intervista post-summit, Trump ha valutato l’incontro come un “10 su 10”, enfatizzando l’importanza della collaborazione tra i leader per raggiungere un accordo. “Dobbiamo fare un accordo”, ha ribadito, lanciando un chiaro messaggio a Zelensky. La situazione in Ucraina rimane quindi critica, con la comunità internazionale in attesa di ulteriori sviluppi mentre la tensione continua a crescere. Riusciranno i leader a trovare una via d’uscita da questa crisi?