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Con l’aumento degli acquisti online, l’Unione Europea ha deciso di intervenire per regolare il flusso di pacchetti a basso costo provenienti da paesi al di fuori del continente, in particolare dalla Cina. A partire da luglio, una nuova tassa di 3 euro sarà applicata per ogni tipo di articolo contenuto in un pacco, segnando la fine dello stato di esenzione fiscale per i pacchi dal valore inferiore a 150 euro.
La nuova tassa e il suo funzionamento
Questa tassa si applicherà su base per articolo, il che significa che un pacco contenente dieci peluche sarà tassato una sola volta, mentre l’aggiunta di un caricatore comporterà un ulteriore costo di 3 euro. Questo approccio mira a contrastare l’afflusso di prodotti non tassati, spesso privi di garanzie e standard di sicurezza, che hanno invaso il mercato europeo negli ultimi anni.
Motivazioni dietro la decisione
La decisione è stata presa dopo che l’Unione Europea ha assistito a un incremento esponenziale dei pacchetti ricevuti. Nei primi nove mesi del 2025, sono stati registrati più pacchi rispetto all’intero anno precedente, superando i 4,6 miliardi. Il Ministro delle Finanze francese, Roland Lescure, ha descritto questa situazione come un’“invasione letterale di pacchi” che, se non affrontata, avrebbe potuto raggiungere cifre allarmanti nei prossimi anni.
Le sfide con i pacchi in arrivo
Un funzionario dell’UE ha rivelato che in alcune località, fino all’80% dei pacchi in arrivo non rispettano le norme di sicurezza europee. Questo non solo aumenta il carico di lavoro per le autorità doganali, ma genera anche una crescente montagna di rifiuti e rischi per la salute dei consumatori a causa di prodotti pericolosi, come giocattoli e utensili da cucina di scarsa qualità.
Riforma della dogana e futuro
Per affrontare efficacemente questa problematica, i paesi membri hanno concordato di abolire formalmente la de minimis loophole, che consente l’importazione di beni senza tassazione fino a un certo limite. Tuttavia, implementare un sistema di tassazione basato sul valore reale e sul tipo di prodotto richiederà uno scambio di dati più approfondito. Questo sarà possibile solo una volta completata la riforma ambiziosa dell’Unione Doganale, attualmente in fase di negoziazione, prevista per il 2028. Nel frattempo, la tassa di 3 euro rappresenta una soluzione temporanea.
La crescente popolarità delle piattaforme online
Il fenomeno di piattaforme come Shein e Temu, che operano principalmente dalla Cina, ha alimentato questo afflusso di pacchetti. Di recente, la Francia ha persino sospeso l’accesso alla piattaforma Shein, evidenziando la preoccupazione crescente per la qualità dei prodotti in ingresso.
È importante notare che questa tassa di 3 euro sarà distinta dalla cosiddetta tassa di gestione proposta dalla Francia, che è parte del bilancio nazionale per alleviare i costi doganali derivanti dall’enorme afflusso di pacchi. Con l’introduzione di queste misure, l’Unione Europea cerca di stabilire un equilibrio tra la protezione dei consumatori e la promozione del commercio online.