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L'UNESCO lancia l'allarme tsunami nel Mediterraneo: "Certezza entro il 2055"

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Onde alte fino a 6 metri e poco tempo per mettersi in salvo: ecco le zone più a rischio.

Il rischio tsunami nel Mediterraneo è sempre sembrato molto basso, per via della sua conformazione chiusa e dalla mancanza di faglie oceaniche. Invece, ecco che gli esperti hanno lanciato l’allarme.

Tsunami nel Mediterraneo: “Certezza entro il 2055”, l’allarme degli esperti

La Commissione oceanografica Intergovernativa dell‘UNESCO ha lanciato l’allarme: entro il 2055 uno tsunami colpirà il Mediterraneo, con onde superiori a un metro di altezza.

Il rischio quindi c’è, non è più solamente teoria. Uno tsunami nel Mediterraneo sarebbe sicuramente meno “potente” rispetto agli tsunami oceanici, ma le conseguenze potrebbero essere molto gravi per le zone colpite. Basta pensare ai porti e alle infrastrutture in prossimità del mare. Ma, quali sono le zone del Mediterraneo più a rischio?

Tsunami nel Mediterraneo: le zone a rischio

Come abbiamo appena visto, secondo gli esperti entro i prossimi 30 anni potrebbe verificarsi uno tsunami nel Mediterraneo. Dall’inizio del 900 sono stati cento gli tsunami nel Mediterraneo o nei mari vicini, pensate che è solo il 10% di eventi simili a livello globale. Comunque, gli esperti hanno individuato le zone più a rischio tsunami nel Mediterraneo: l’aere più a rischio è dove c’è la faglia di Averroè, nel Mar di Alboran, tra Spagna e Nord Africa. In questa zona infatti le placche tettoniche scorrono l’una accanto all’altra, aumentando così il rischio che si possa verificare uno tsunami. Le onde potrebbero arrivare fino a 6 metri e le coste andaluse potrebbero essere raggiunte nel giro di 21 minuti. In breve i residenti avrebbero circa mezz’ora di tempo per mettersi in salvo. Secondo però gli esperti del CENALT francese, le onde al massimo possono arrivare a 2 metri di altezza.