Un orrore familiare ha scosso Gemona: una madre ha confessato di aver ucciso il proprio figlio. Nonostante la gravità del delitto, sarà proprio lei a decidere i dettagli dei funerali, suscitando incredulità e sgomento nella comunità locale. Il caso, che unisce tragedia, crimine e dinamiche familiari estreme, solleva molti interrogativi.
Ucciso e smembrato a Gemona: indagini e analisi tossicologiche in corso
Proseguono le indagini della Procura di Udine, con particolare attenzione agli esami tossicologici sul corpo della vittima, indispensabili per stabilire la causa della morte. I campioni biologici prelevati sono stati inviati al laboratorio di tossicologia del Burlo e i tempi per le analisi, compresa la verifica della presenza di insulina, potrebbero richiedere fino a 60-90 giorni.
La determinazione della causa della morte sarà fondamentale per chiarire se il decesso sia stato provocato dai farmaci somministrati dalla madre o da soffocamento, come indicato nella ricostruzione dell’accusa. Intanto, rimane in sospeso anche la questione dell’affidamento della neonata, figlia di Alessandro e Maylin, attualmente in una struttura protetta sotto la tutela del Comune di Gemona.
Ucciso e smembrato a Gemona: la madre che ha assassinato il figlio gestirà i funerali
A oltre un mese dal brutale omicidio di Alessandro Venier, il 35enne ucciso il 25 luglio dalla madre Lorena insieme alla compagna Maylin, il Comune di Gemona resta in attesa di indicazioni ufficiali sulla celebrazione dei funerali.
La donna, che ha confessato il delitto e ha smembrato il corpo del figlio, dovrebbe comunicare nei prossimi giorni tramite il suo avvocato, Giovanni De Nardo, le modalità e i tempi della cerimonia. L’unico elemento già definito riguarda la scelta del rito civile per l’ultimo saluto, in linea con le convinzioni della vittima.
“Sicuramente verrà scelto il rito civile, perché Alessandro non era credente”, ha dichiarato il legale.