Blitz anticorruzione in Ucraina: le autorità hanno condotto perquisizioni nel settore energetico nell’ambito di un’inchiesta su presunti appalti truccati. Nel mirino dell’indagine anche un ministro e un ex socio del presidente Volodymyr Zelensky.
Maxi-inchiesta nel cuore del settore energetico ucraino
In Ucraina è in corso una vasta operazione anticorruzione che ha scosso il settore energetico nazionale.
L’Ufficio Nazionale Anticorruzione (Nabu) ha condotto oltre 70 perquisizioni dopo un’indagine durata quindici mesi, realizzata insieme alla Procura Specializzata Anticorruzione.
L’azione è nata per smascherare una presunta rete criminale interna all’industria energetica, già duramente colpita dagli attacchi russi dall’invasione del 2022. Secondo la Nabu, è stata scoperta un’“organizzazione criminale di alto livello” che avrebbe ottenuto tangenti attraverso contratti del principale fornitore di energia nucleare, Energoatom, coinvolgendo somme stimate attorno ai 100 milioni di dollari.
Ucraina, blitz anticorruzione sugli appalti energetici: perquisiti ministro ed ex socio Zelensky
L’operazione arriva dopo mesi di tensioni interne tra il governo di Kiev e le istituzioni anticorruzione. Lo scorso anno, un tentativo del presidente Zelensky di ridimensionare i poteri della Nabu e della Procura Anticorruzione aveva scatenato le più grandi proteste popolari dall’inizio della guerra, costringendo il governo a fare marcia indietro.
Le perquisizioni, secondo quanto riportato da Ukrinform, avrebbero interessato anche figure di spicco come Tymur Mindich, imprenditore ed ex socio del presidente Volodymyr Zelensky, nonché German Galushchenko, attuale ministro della Giustizia ed ex titolare del dicastero dell’Energia. Pur confermando di collaborare con gli inquirenti, Energoatom non ha rilasciato commenti nel merito delle accuse.
“Qualsiasi azione efficace contro la corruzione è assolutamente necessaria”, ha poi ribadito Zelensky nel suo discorso serale, sottolineando che la “pulizia dell’azienda è una priorità” e che “devono essere previste delle condanne” per chi si rende colpevole di illeciti.
La ministra dell’Energia Svitlana Grinchuk ha dichiarato che il comparto energetico statale “è pronto a sottoporsi a ogni verifica”. Ha aggiunto che “è essenziale che le indagini siano condotte in modo trasparente”, richiamando l’attenzione sul difficile equilibrio tra la necessità di garantire giustizia e quella di proteggere le infrastrutture vitali.
Le indagini, denominate “Operazione Midas”, avrebbero già prodotto migliaia di ore di registrazioni e ingenti prove documentali.