Francesca Albanese è stata duramente attaccata all’Onu, dopo aver aver denunciato un “sistema internazionale di complicità nel genocidio di Gaza”. Ecco cosa è successo.
Francesca Albanese presenta il suo quarto rapporto all’Onu
Forti tensioni al Palazzo di Vetro quando Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i diritti umani in Palestina, ha presentato il suo quarto rapporto denunciando un “sistema internazionale di complicità nel genocidio di Gaza“.
La giurista, ricordiamo, non era presente fisicamente per via delle sanzioni statunitensi che le impediscono di viaggiare a New York, ed era quindi in collegamento video da Città del Capo. Dopo il suo intervento, Francesca Albanese è stata attaccata da Israele, dagli Stati Uniti e anche dall’Italia.
“Una strega”, insulti a Francesca Albanese: l’attacco scatena la rissa
Dopo la presentazione del rapporto, Francesca Albanese è stata duramente attaccata da Israele, Stati Uniti e Italia. Iniziamo da Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia, il quale ha dichiarato che “il rapporto è privo di credibilità e imparzialità”, aggiungendo che “ci sono ampie prove pubbliche che dimostrano come la signora Albanese non possa essere considerata imparziale”, e chiedendo direttamente alla giurista “questo rapporto contribuisce davvero a una pace duratura o ad alleviare le sofferenze dei civili? Non sarebbe un paradosso se l’Onu fosse percepita come ostacolo alla Pace?” Francesca Albanese ha subito contrattaccato “l’Italia mostra un livello di immaturità politica che non ho riscontrato altrove”, arrivando a definire “grottesco” l’intervento di Massari.
Dopo la presentazione del rapporto, è arrivata subito anche la risposta da parte del rappresentante di Israele, Danny Danon, il quale ci è andato giù pesante: “Signora Albanese, lei è una strega e questo rapporto è il suo libro degli incantesimi,” suscitando così reazioni indignate da parte dei presenti in aula. Francesca Albanese, nonostante le critiche, ha concluso il suo intervento dicendo: “non è un’opinione, è un diritto internazionale. Gli Stati che sostengono Israele militarmente rischiano la complicità di crimini internazionali.”