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Ursula von der Leyen avverte al G7: le politiche commerciali cinesi minacciano la collaborazione globale

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Durante il G7, Ursula von der Leyen avverte sulle politiche commerciali cinesi e invita a unire le forze.

Durante il G7 di Kananaskis, Alberta, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha lanciato un chiaro messaggio: le politiche commerciali della Cina non devono spingere a conflitti interni, ma piuttosto a una collaborazione tra paesi. La leader europea ha denunciato le restrizioni cinesi sulle esportazioni di materie prime vitali per l’industria, come quelle utilizzate per la produzione di auto e turbine eoliche.

Le restrizioni cinesi e il loro impatto

Von der Leyen ha criticato Pechino per aver “disrupto” il commercio globale, accusando la Cina di usare sussidi per avvantaggiare le proprie aziende a discapito della concorrenza internazionale. Secondo un comunicato dell’Unione Europea, la presidente ha descritto queste azioni come una vera e propria “arma” contro i mercati globali. La questione è diventata ancora più rilevante dopo che, dallo scorso aprile, la Cina ha limitato significativamente le esportazioni di magneti permanenti e dei minerali necessari per la loro produzione.

Un appello all’unità tra alleati

“Focalizzarci su dazi e tariffe tra partner distoglie la nostra attenzione dalle vere sfide, che ci minacciano tutti”, ha affermato von der Leyen, rivolgendo una critica diretta a Donald Trump, seduto al tavolo del G7. La presidente ha riconosciuto che Trump ha ragione su un punto cruciale: esiste un problema serio e complesso. Ha quindi invitato il presidente americano a unirsi agli alleati europei per affrontare le disuguaglianze commerciali create dalla Cina, piuttosto che imporre tariffe sui propri partner.

Le preoccupazioni dell’Europa

Negli ultimi mesi, Bruxelles ha tentato di convincere Trump a non mirare all’Unione Europea nella sua guerra commerciale con Pechino. Von der Leyen ha sottolineato che la cooperazione in materia di politiche industriali cinesi rappresenta la chiave per garantire un mercato equo. “Le politiche cinesi non riguardano la concorrenza leale. Si tratta di una distorsione intenzionale del mercato”, ha chiarito, evidenziando come la Cina stia cercando di dominare le catene di approvvigionamento globali attraverso sussidi e pratiche scorrette.

Un nuovo shock cinese?

La presidente ha lanciato un allerta su quello che ha definito un “nuovo shock cinese”, accusando Pechino di inondare i mercati globali con prodotti a basso costo sostenuti da sussidi statali. Von der Leyen ha esortato le nazioni del G7 a lavorare insieme per contrastare questa dominanza nel settore delle materie prime. Durante il suo intervento, ha portato un magnete permanente come esempio tangibile dell’importanza di queste risorse per le industrie europee.

Le reazioni del G7

Nonostante le parole forti di von der Leyen, il G7 nel suo complesso potrebbe non adottare una posizione così netta nei confronti della Cina. Secondo una bozza di dichiarazione che è stata letta, i leader del G7 si impegnerebbero a implementare un “piano d’azione per minerali critici”, ma senza menzionare esplicitamente la Cina, riferendosi invece a “pratiche e politiche non di mercato” nel settore delle materie prime.

Incontri bilaterali e prospettive future

La presidente della Commissione Europea ha anche avuto un incontro separato con Trump, nel quale hanno discusso di accelerare i lavori per arrivare a un accordo commerciale “buono e giusto”. Le tensioni commerciali non possono essere ignorate, specialmente in un contesto in cui l’Europa deve affrontare sfide come l’aumento della spesa per la difesa e le crisi geopolitiche in Medio Oriente e Ucraina, temi che saranno al centro degli incontri del G7. “Non possiamo permetterci di combattere una guerra commerciale mentre dobbiamo aumentare la sicurezza”, ha affermato il presidente del Consiglio Europeo, António Costa.