Ieri sera a Viterbo la tradizione del Trasporto della Macchina di Santa Rosa ha subito un’improvvisa eccezione: per la prima volta il percorso si è svolto con le luci accese. Dietro la decisione c’era il timore di un possibile attentato, gestito dalle autorità con grande riservatezza, che ha mantenuto la città in stato di allerta senza creare panico tra i cittadini.
Viterbo, sventato attentato durante il Trasporto della Macchina di Santa Rosa
Nella serata di ieri, mercoledì 3 settembre, la tradizione secolare del Trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo è stata interrotta da misure straordinarie di sicurezza. Per la prima volta il percorso si è svolto con le luci della città accese, dopo che nel pomeriggio la Digos aveva arrestato due cittadini turchi trovati in possesso di una mitragliatrice, due pistole cariche e un piano dettagliato per colpire la folla.
La decisione di mantenere l’illuminazione ha sorpreso e provocato reazioni tra i viterbesi, che non erano stati informati del rischio corso. Tra il pubblico presente c’erano personalità di rilievo come il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, e rappresentanti del Parlamento Europeo, tutti messi in sicurezza prima dell’operazione.
Viterbo, sventato presunto attentato alla festa di Santa Rosa: arrestati due uomini
Le autorità hanno stimato circa 40.000 spettatori lungo il percorso storico, patrimonio Unesco, dove i due sospetti erano alloggiati in un bed and breakfast vicino al traguardo del Trasporto. Gli arrestati, collegati a una rete criminale turca guidata dal boss Baris Boyun, erano parte di un gruppo di tre: uno è riuscito a fuggire.
Le indagini proseguono su più fronti, incluse possibili connessioni con ambienti di fondamentalismo islamico e con l’Isis-Khorasan. Le autorità non escludono che i due arrestati potessero avere basi operative anche in altri comuni della Tuscia, come Vetralla, mentre il lavoro dei Nocs da Roma continua a supportare le verifiche.