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A Gerusalemme israeliani spaccati davanti al piano di conquista di Gaza

Gerusalemme, 5 mag. (askanews) – Gli israeliani a Gerusalemme si spaccano di fronte al nuovo piano di invasione di Gaza votato dal gabinetto del premier Benjamin Netanyahu; alcuni pensano che sia giusto andare subito fino in fondo, altri che sia un modo sconsiderato di mettere a rischio sia le vite degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas, sia quelle dei palestinesi sotto le bombe.

“Come cittadino israeliano mi sembra una decisione intelligente per andare fino in fondo” dice Yossi Gershon, dipendente pubblico. “Purtroppo dobbiamo constatare che non ci sarà pace con l’altro popolo. La questione deve essere regolata una volta per tutte, fare marcia indietro è ancora più pericoloso”.

Per Tamas Lasarow, invece, “è un modo sconsiderato di mettere a rischio vite da tutte e due le parti, di questo sono sicura. Io credo che di innocenti ne siano morti troppi già e non ho fiducia che il governo prenda le decisioni giuste. Non ha senso, abbiamo ridato Gaza ai palestinesi molto tempo fa, invece dovremmo aiutarli a mettere in piedi un vero sistema democratico. Il sogno alla fine sarebbe vivere in pace con tutti i nostri vicini”.

Laz Dobelsky, pensionato, dice che non è sicuro “che il governo abbia davvero una soluzione definiva e che l’ingresso a Gaza serva a qualcosa. Leggo che le famiglie degli ostaggi sono molto preoccupate, tanto più che l’esercito non ha idea di dove si trovino e qualunque bomba potrebbe colpirli”.

Mentre Batya Hillel, 29 anni, dice “è l’altra parte che ha cominciato il 7 ottobre. Noi non volevamo questa guerra, ora ci battiamo per la pace. Abbiamo provato tutte le soluzioni per la pace, abbiamo visto che non servono a nulla. Se hanno scatenato loro la guerra noi dobbiamo portarla fino in fondo”.