Roma, 4 nov. (askanews) – Un appuntamento di prestigio per discutere di Unione europea, un’occasione di dibattito e approfondimento sulle sue prospettive attuali e sui suoi scenari futuri. Nella suggestiva cornice della Galleria del Cardinale Colonna, a Roma, il Formiche European Gala ha riunito istituzioni europee, esponenti del governo italiano e protagonisti del mondo dell’economia e della cultura.
La presidente del parlamento europeo, Roberta Metsola, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il vice presidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, hanno evidenziato il ruolo strategico delle istituzioni europee nel contesto internazionale contemporaneo. Mettendo al centro i temi della coesione, della sicurezza e di una rinnovata visione politica.
Ad aprire gli interventi è stata Metsola, che dopo un passaggio sull’Ucraina (“Per troppo tempo abbiamo dato la pace” per scontata) ha battuto sul tasto della semplificazione per propiziare gli investimenti: “Il tema principale che tutte le imprese ci segnalano è l’eccesso di regolamentazione. Per questo noi abbiamo iniziato questa legislatura con un impegno chiaro: fare della semplificazione un elemento centrale e trasversale del nostro lavoro. L’Europa fa sul serio”.
Un tema toccato anche da Fitto, che ha parlato in videocollegamento da Bruxelles. “Semplificazione e lavoro sull’abbattimento delle barriere del mercato interno per poter rafforzare il mercato unico europeo e per poter costruire su questo una dimensione in grado di poter dare delle risposte adeguate”.
Il ministro Tajani si è concentrato sulle relazioni transatlantiche: “Non possiamo pensare di essere europeisti senza essere anche alleati degli Stati Uniti: siamo due facce della stessa medaglia, questa è la posizione politica del governo italiano. È quella posizione che abbiamo sempre e comunque difeso, soprattutto con i governi di centro-destra”.
Infine l’intervento del ministro Lollobrigida: “La consapevolezza dell’utilità dell’agricoltura mette fine a un’idea ideologica in cui sostenibilità e competitività viaggiano su binari non paralleli. Noi riteniamo che di sostenibilità ce ne sia una, quella ambientale, da collegare con quella economica. Finalmente si sta tornando a un’Europa pragmatica”.