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Accuse di abuso di potere per il vicecomandante della polizia locale di Pescara

Vicecomandante della polizia locale di Pescara accusato di abuso di potere

Il caso del vicecomandante coinvolto in un episodio di violenza a Pescara

Un episodio controverso a Pescara

Il vicecomandante della polizia locale di Pescara, Massimiliano Giancaterino, si trova al centro di un caso giudiziario che ha suscitato grande attenzione mediatica. L’ex sindaco di Farindola, già assolto nel maxiprocesso riguardante la tragedia di Rigopiano, è accusato di aver abusato del suo ruolo durante un’interazione con un cittadino, un piastrellista, avvenuta il . L’episodio si è verificato in una via di Pescara, dove il piastrellista ha fermato una pattuglia per chiedere chiarimenti riguardo a un parcheggio, ritenuto irregolare, davanti a un’abitazione.

Le accuse di aggressione

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Centro, il piastrellista avrebbe subito un’aggressione fisica da parte di Giancaterino, che avrebbe reagito con schiaffi e pugni. Le accuse formulate nei suoi confronti includono lesioni personali, violenza privata e danneggiamento. Questo episodio ha sollevato interrogativi sull’uso del potere da parte delle forze dell’ordine e sulla responsabilità dei loro membri nel mantenere un comportamento etico e professionale.

La messa alla prova e le conseguenze legali

Giancaterino ha concordato di sottoporsi a una messa alla prova, che prevede l’esecuzione di lavori di pubblica utilità in un’associazione, come forma di pena alternativa. Questa decisione sarà formalizzata nella prossima udienza predibattimentale. Il capo di imputazione evidenzia come Giancaterino avrebbe costretto il piastrellista a seguirlo negli uffici del comando della polizia locale, sottoponendolo a una procedura di identificazione illegittima, causando lesioni e danneggiando i suoi occhiali da vista. L’automobilista ha registrato l’interazione sul suo cellulare, fornendo così una prova tangibile dell’accaduto.

Le implicazioni per la polizia locale

Questo caso non solo mette in discussione la condotta di un alto ufficiale della polizia locale, ma solleva anche preoccupazioni più ampie riguardo alla trasparenza e alla responsabilità delle forze dell’ordine. La registrazione audio, presentata in aula, ha portato Giancaterino a scusarsi con il giudice per il suo comportamento. Inoltre, il piastrellista ha espresso l’intenzione di richiedere un risarcimento danni in sede civile, evidenziando come le conseguenze di questo episodio possano estendersi oltre il contesto penale.