> > Vitinia, 27enne vittima di un agguato: buttafuori morto dopo mesi di agonia

Vitinia, 27enne vittima di un agguato: buttafuori morto dopo mesi di agonia

buttafuori morto

Dopo mesi di agonia, il buttafuori ferito nell’agguato a Vitinia è deceduto; è caccia agli autori dell’attacco.

Roma torna sotto i riflettori della cronaca per un episodio di violenza che ha segnato la città: la morte di Mohamed Atef Mohamed Tolba Elwakil, 27enne egiziano conosciuto come “Mido”, buttafuori nei locali notturni. Il giovane fu vittima di un agguato l’11 maggio scorso a Vitinia. Nonostante i mesi di lotta tra la vita e la morte in ospedale e in una struttura di lunga degenza, Mido è deceduto, lasciando dietro di sé interrogativi sulla dinamica e sui motivi dell’agguato.

Agguato a Vitinia: buttafuori morto dopo mesi di cure

Giovedì 23 ottobre è morto Mohamed Atef Mohamed Tolba Elwakil, noto come “Mido”, il 27enne egiziano rimasto gravemente ferito l’11 maggio scorso in un attentato nella zona di Vitinia, a Roma. Quel giorno, mentre guidava la sua Smart lungo via Ostiense, Elwakil fu affiancato da un’altra vettura: da lì partirono diversi colpi di arma da fuoco, che lo raggiunsero al torace e all’addome.

Soccorso immediatamente, fu trasportato all’ospedale Sant’Eugenio e, successivamente, trasferito in una struttura di lunga degenza a Guidonia Montecelio, dove è deceduto.

La Procura ha disposto la restituzione della salma ai familiari, mentre le indagini dei Carabinieri di Ostia proseguono per ricostruire dinamica e movente dell’agguato.

Agguato a Vitinia: buttafuori morto dopo mesi di cure, è caccia agli aggressori

Mido” lavorava come addetto alla sicurezza e quella notte era impegnato in servizio presso un locale notturno. Le autorità hanno sequestrato una pistola trovata vicino alla vettura, ma non riconducibile direttamente al delitto.

Gli investigatori stanno inoltre esaminando le frequentazioni e i legami passati di Elwakil, tra cui rapporti con figure già note alle forze dell’ordine, per individuare eventuali collegamenti con ambienti criminali. In particolare, emerge un legame con Adrian Pascu, un uomo ucciso anni fa, di cui Elwakil aveva conservato una foto e la cui memoria aveva difeso nel tempo, suggerendo possibili motivazioni legate a conti irrisolti nell’ambito della criminalità locale.