Roma, 24 set. (askanews) – Il gioco illegale impatta tanto dal punto di vista sociale quanto sull’economia del Paese. È questa l’evidenza più significativa emersa nel corso dell’evento “Mercato legale e gioco pubblico: il ruolo dell’industria” organizzato da AGIC – Confindustria (Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione) presso l’Hotel Nazionale a Roma. In particolare, lo studio condotto per l’occasione da Luiss Business School ha mostrato che se il gioco regolamentato conta una spesa netta annua di 21 miliardi di euro con un gettito erariale pari a 11 miliardi di euro, il valore del gioco illegale fa contare circa 2 miliardi di euro di mancate entrate erariali.
Giuliano Guinci, membro del Board di AGIC: “Non c’è una soluzione unica ad un problema complicato come quello dell’offerta illegale di gioco in questo momento in Italia. Bisogna lavorare su più livelli, a partire dalla competitività delle aziende fino al contrasto del gioco illegale attraverso un sistema repressivo che sia efficace”.
Sotto il punto di vista sociale, invece, lo studio di Luiss Business School evidenzia che il 14% dei giocatori che accedono a piattaforme illegali lo fa inconsapevolmente e per tante ragioni diverse tra loro, facendo emergere dunque la necessità di una comunicazione efficace, trasparente e responsabile sul gioco legale.
“È necessario intervenire anche sul tema della comunicazione” – prosegue Giuliano Guinci – “Perché la comunicazione è un driver fondamentale per far capire innanzitutto la distinzione netta che c’è tra legale e illegale. Come evidenziato dalla ricerca c’è bisogno di lavorare soprattutto sulle fasce più giovani per far sì che passi il messaggio che nel gioco esiste un’industria legale che garantisce determinati elementi tra cui anche quello di favorire un gioco che sia responsabile e sostenibile”.
Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “La comunicazione e l’educazione, soprattutto per le nuove generazioni, è un aspetto decisivo. Nel nostro caso abbiamo implementato delle nuove forme di attività di comunicazione, campagne educative per il grande pubblico di varie tipologie. Abbiamo cercato di rinnovarci sperimentando nuove strategie di comunicazione, come quella di raccontare cosa c’è dietro la macchina da presa, l’indotto, il lavoro, le storie stesse dei lavoratori che stanno dietro un film, una serie tv. In questo modo abbiamo creato anche un’empatia per trasmettere il messaggio che abbiamo il dovere di proteggere le storie di domani, dei futuri professionisti che vogliono entrare a far parte di questo settore”.
L’evento promosso da AGIC ha permesso dunque di condividere tra studiosi, enti di settore, aziende concessionarie ed istituzioni spunti sulle tematiche chiave per le sfide future del settore del gioco, tenendo a mente il valore dell’industria per l’economia ed il tessuto sociale del Paese.