Alessio Figalli vince medaglia Fields: "non torno in Italia"

Vince la medaglia Fields il 34enne Alessio Figalli, primo italiano dopo 44 anni. Il ricercatore ha studiato alla Normale di Pisa e lavora in Svizzera.

Alessio Figalli, 34 anni, ha ricevuto la prestigiosa medaglia Fields, una sorta di Premio Nobel per la matematica.

Era dal 1974 che un italiano non riusciva a conquistare tale onorificenza, quando venne assegnata a Enrico Bombieri. Il matematico vince per “i suoi contributi al trasporto ottimale”. Il premier Giuseppe Conte chiede di continuare ad “investire nei nostri giovani e sul sistema d’istruzione e formazione ‘Italia’”. Figalli però è un cosiddetto “cervello in fuga”.

Medaglia Fields per studi sul trasporto ottimale

“Complimenti ad Alessio Figalli, premio Fields per la matematica.

Non accadeva da 44 anni che un italiano ottenesse un riconoscimento così prestigioso, l’equivalente di un premio Nobel. Continuiamo a investire nei nostri giovani e sul sistema d’istruzione e formazione ‘Italia’”. E’ il premier Giuseppe Conte uno dei primi a congratularsi con il 34enne che ha conquistato il maggior riconoscimento mondiale per la matematica “per i suoi contributi al trasporto ottimale, alla teoria delle equazioni derivate parziali e alla probabilità” come ha annunciato da Rio de Janeiro il comitato.

L’ultima volta (nonché la prima) che un italiano ha ricevuto l’ambito premio era il 1974. A riceverlo Enrico Bombieri, emigrato da tempo negli Stati Uniti e attualmente professore emerito nella School of Mathematics presso l’Institute for Advanced Study a Princeton, nel New Jersey. Quando ricevette l’onorificenza, però, Bombieri era docente presso la Scuola Normale di Pisa, la stessa dove ha studiato Alessio Figalli, laureandosi in soli quattro anni e ottenendo il dottorato a 23 anni.

Cervello in fuga

L’Italia però si è lasciata sfuggire anche Figalli, visto che dal 2016 è docente non in una Università del nostro Paese ma presso al Politecnico di Zurigo, in Svizzera. Prima ancora, il matematico ha ottenuto nel 2008 una cattedra all’École Polytechnique di Parigi e l’anno successivo all’Università del Texas ad Austin, dove nel 2011 è diventato professore ordinario. Nel frattempo ha scritto tre libri, pubblicato 118 studi e nel 2019 sarà tra gli organizzatori di un corso sul tema del trasporto ottimale all’Istituto Erwin Schrödinger di Vienna.

“Io non sono andato via perché l’Italia non mi ha voluto. Mi sono ritrovato ad essere cittadino del mondo più per caso che per altro, quando gli altri Paesi mi hanno dato occasioni ben prima di quando ci si potesse immaginare” ci tiene però a precisare il matematico, in una intervista a La Repubblica. “Certo, – è costretto ad ammettere – l’Italia deve riuscire a dare a chi va all’estero le occasioni per poter ritornare con posizioni adeguate, cosa che al momento non succede”.

Anche per questo Alessio Figalli al momento non è intenzionato a rientrare in Italia perché “il supporto alla ricerca che c’è qui in Svizzera non c’è nel nostro Paese”.

Alessio Figalli: stimolo per il futuro

Prima di ricevere la medaglia Fields, Alessio Figalli è stato premiato nel 2012 dalla Società Europea di Matematica e nel 2015 con la medaglia Stampacchia. L’anno successivo il matematico ha ricevuto l’O’Donnell Award in Science dall’Accademia di Medicina, Ingegneria e Scienza del Texas mentre nel 2017 conquista il Premio Feltrinelli Giovani dell’Accademia dei Lincei.

La medaglia Fields, considerato come il Nobel per la matematica, è un premio riconosciuto a quei ricercatori che non abbiano superato l’età di 40 anni e per questo “è un grande stimolo per il futuro, che mi motiverà a continuare a lavorare nei miei settori di ricerca per cercare di produrre studi di altissimo livello” sottolinea all’Ansa Figalli.