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**Almasri: relazione Giunta, 'relazione con milizia libica rafforzata nell'ultimo anno'**

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Roma, 10 set (Adnkronos) - “Nell’arco dei tre giorni (domenica 19 gennaio, lunedì 20 gennaio e martedì 21 gennaio) si sono tenute riunioni di emergenza sul caso a cui hanno partecipato i vertici del Governo, dei Servizi e delle Forze di polizia per valutare le conseguenze d...

Roma, 10 set (Adnkronos) – “Nell’arco dei tre giorni (domenica 19 gennaio, lunedì 20 gennaio e martedì 21 gennaio) si sono tenute riunioni di emergenza sul caso a cui hanno partecipato i vertici del Governo, dei Servizi e delle Forze di polizia per valutare le conseguenze dell’arresto di Almasri, le possibili ritorsioni contro il Governo italiano e la gestione della cooperazione con la CPI".

E' quanto si legge nella relazione della Giunta per le autorizzazioni della Camera relativa all'esame della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro della Giustizia Nordio, del ministro dell’Interno Piantedosi e del sottosegretario alla Presidenza Mantovano effettuata nella seduta do oggi da Federico Gianassi (Pd).

"Dunque, secondo quanto emerso nel corso dell’istruttoria svolta dal Tribunale dei ministri – e così come emerge dalla richiesta di autorizzazione a procedere inviata alla Camera dal medesimo Tribunale – nel corso delle riunioni l’AISE avrebbe sottolineato il rischio di tensioni a Tripoli. Tali tensioni avrebbero potuto sfociare in azioni ostili contro interessi italiani -prosegue la relazione-. Sebbene il Tribunale dei Ministri evidenzi che questi interessi non siano stati palesati in modo chiaro né concreto, emerge dall’istruttoria del medesimo Tribunale che erano temute ritorsioni contro cittadini italiani, che in Libia sono circa 500, e che avrebbero potuto consistere in fermi illegittimi di polizia o comunque azioni indirizzate contro l’Ambasciata italiana".

"Erano temute anche ritorsioni contro altri interessi italiani, in particolare quelli economici collegati alla gestione dell’impianto ENI a Mellitah, attivo nell’estrazione del gas, e quelli legati all’immigrazione, costituendo la milizia RADA il soggetto che esercita i poteri di sicurezza nelle zone indicate e sussistendo con la medesima una relazione rafforzatasi nell’ultimo anno”, sottolinea ancora la relazione.