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Amnistia in Perù: un passo indietro per la giustizia?

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La nuova legge di amnistia in Perù potrebbe compromettere i progressi nella giustizia per le vittime del conflitto armato. Analizziamo le reazioni e le conseguenze.

La recente approvazione da parte del Congresso peruviano di una legge di amnistia per i membri delle forze armate e della polizia ha sollevato un autentico allarme tra sopravvissuti e attivisti per i diritti umani. Si tratta di una legislazione che potrebbe proteggere agenti accusati di crimini durante il conflitto armato che ha devastato il paese negli anni ’80 e ’90.

Questo potrebbe rivelarsi un ostacolo significativo nella lunga e dolorosa ricerca della giustizia.

Il contesto della legge di amnistia

La legge di amnistia, ora in attesa di approvazione da parte della presidente Dina Boluarte, arriva in un momento cruciale. Il conflitto armato in Perù, che ha avuto luogo tra il 1980 e il 2000, ha causato la morte di circa 70.000 persone, molte delle quali civili innocenti. Le forze di sicurezza hanno spesso agito al di fuori della legge, commettendo atrocità documentate da diverse organizzazioni per i diritti umani. Ma ti sei mai chiesto quali siano le conseguenze di una tale legge?

Come sottolinea la professoressa Jo-Marie Burt, esperta di diritti umani, “questo è un passo drammatico all’indietro”. Il Perù è stato un esempio per altri paesi latinoamericani nella ricerca di responsabilità per le violazioni dei diritti umani. Tuttavia, l’introduzione di questa legge potrebbe annullare 156 condanne già emesse e oltre 600 indagini in corso. La proposta prevede non solo l’immunità per i membri delle forze armate, ma anche un’amnistia “umanitaria” per funzionari già condannati che abbiano più di 70 anni. Non è difficile capire perché questo susciti rabbia tra i sopravvissuti e le famiglie delle vittime, che vedono nella legge un ennesimo affronto alle loro già fragili speranze di giustizia.

Le testimonianze dei sopravvissuti

Francisco Ochoa, un sopravvissuto della strage di Accomarca nel 1985, ha descritto il dolore e la frustrazione che accompagnano la recente decisione del Congresso. “Ci sentiamo traditi”, ha dichiarato. Ochoa ha perso molti membri della sua famiglia in quel tragico evento, incluso sua madre e i suoi due giovani fratelli. La sua storia è solo una delle tante che riflettono le esperienze dolorose di molte comunità rurali e indigene, le più colpite durante il conflitto. Ma cosa significa davvero vivere con un simile fardello?

La memoria di quel giorno rimane vivida per Ochoa: “Quando siamo arrivati, il profumo di carne bruciata riempiva l’aria e non c’era nessuno intorno”. Le atrocità commesse dai militari, fra cui torture e omicidi di massa, sono state documentate dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione del Perù, che ha confermato che i massacri come quello di Accomarca facevano parte di una strategia militare sistematica. La legge di amnistia, se approvata, riaprirà ferite mai sanate e metterà in discussione i progressi faticosamente conquistati nella ricerca della verità e della giustizia. Le organizzazioni per i diritti umani avvertono che questa legge potrebbe vanificare anni di sforzi per garantire che i responsabili di crimini di guerra affrontino le conseguenze delle loro azioni.

Implicazioni legali e internazionali

La legge di amnistia ha suscitato forti critiche anche a livello internazionale, con esperti delle Nazioni Unite che la definiscono una “chiara violazione” degli obblighi legali del Perù. “Il Perù ha il dovere di indagare, perseguire e punire le gravi violazioni dei diritti umani”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta. La legislazione attuale va contro gli standard internazionali, che vietano amnistie per crimini così gravi.

Inoltre, le recenti modifiche legislative, come la legge anti-NGO, complicano ulteriormente la situazione, limitando il ruolo delle organizzazioni non governative nella difesa dei diritti umani. Queste restrizioni rendono difficile per le vittime ottenere giustizia e riparazione, poiché le ONG rappresentano un supporto fondamentale per le famiglie colpite. Con la crescente pressione da parte della società civile e delle organizzazioni internazionali, la presidente Boluarte si trova di fronte a una scelta difficile. La sua decisione di approvare o respingere la legge di amnistia avrà un impatto duraturo sulla storia recente del paese e sul futuro della giustizia in Perù. È possibile che il paese possa rimanere un esempio di responsabilità, oppure si troverà a retrocedere in un passato che molti speravano fosse superato?