Milano, 26 feb. (Adnkronos) – In centinaia hanno partecipato ieri, a Milano, al corteo che ha attraversato le vie del centro, dai bastioni di Porta Venezia a piazza della Scala, per protestare contro le violenze sugli animali e sostenere la proposta di legge Ac30 di Michela Vittoria Brambilla che, tra le altre cose, inasprisce le pene a carico di chi maltratta e uccide gli animali.
Una manifestazione senza bandiere di partito, di natura spontanea e popolare: "Abbiamo dato un segnale chiaro e forte -commenta Brambilla- la politica non potrà rimanere indifferente".
Volontari, attivisti, famiglie, comuni cittadini insieme ai loro amici a quattro zampe hanno sfilato esponendo cartelli e striscioni che esortavano ad approvare la riforma proposta dalla parlamentare: 'No alle violenze sugli animali, sì a pene più severe', 'Aron, Grey e gli altri chiedono giustizia', 'In carcere chi maltratta e uccide gli animali', tra i tanti.
L'approvazione della Pdl 30 realizzerebbe una vera e propria svolta, innanzitutto perché andrebbe a punire i reati a danno degli animali e non, come dice l’attuale titolo del codice penale, i reati contro "il sentimento di pietà" che verso gli animali nutrono gli uomini, ma specialmente perché innalza i minimi e i massimi edittali delle pene per il maltrattamento (1-5 anni sempre accompagnati da pena pecuniaria) e l’uccisione con crudeltà e senza necessità (2-6 anni con pena pecuniaria) in modo tale da rendere possibile che i responsabili almeno dei fatti più gravi vadano in carcere (esito oggi escluso) sia nella fase preliminare, sia per effetto della sentenza passata in giudicato.
"Con questa proposta – spiega Brambilla- vogliamo dare seguito alla riforma costituzionale approvata nella scorsa legislatura, di cui sono stata promotrice e che introduce nella Carta, tra i principi fondamentali, quello della tutela degli animali, affidando al legislatore il compito di indicarne forme e modalità. Le norme che propongo metterebbero fine alla sostanziale impunità di cui godono gli autori anche dei reati più crudeli e ripugnanti. Che non sia un argomento di serie B per la politica è provato dall’indignazione di milioni di italiani che si esprime sui social e non ultimo dalla mobilitazione di oggi".
La proposta, infine, include l’abbandono tra le condotte di maltrattamento, quindi con pene notevolmente inasprite. Prevede una serie di aggravanti che concretamente si riscontrano negli episodi, purtroppo sempre più frequenti, di cui parlano le cronache: ad esempio se il fatto è commesso alla presenza di minori o se ne vengono diffuse foto e riprese su internet. Introduce il reato di diffusione di esche e bocconi avvelenati a danno della salute pubblica e degli animali. In ossequio alla normativa europea, infine, la pdl stabilisce pene adeguate per chi uccide animali di specie protetta, cagiona loro lesioni o ne compromette l’habitat. Ad oggi questi comportamenti sono puniti come semplici contravvenzioni.