Milano, 7 set. (askanews) -“Vorrei ricordare e vorrei ripetere che siamo tutti responsabili del lascito di Giorgio Armani che è stato uno dei grandissimi del Novecento e stamattina ho anche pensato che forse il Novecento si chiude con lui. Lui è stato un grande rivoluzionario, noi parliamo sempre di ‘classico’ ma lui è stato quello che ha dato abito agli uomini e alle donne della contemporaneità, intuendo prima degli altri che le donne avevano bisogno di un nuovo abito per affrontare il mondo e che gli uomini finalmente potevano alleggerire la loro divisa, la divisa della rinuncia, e potevano mostrarsi in una mascolinità diversa, più fluida e anche più tenera.
E questa è stata una grande rivoluzione”.
Così Maria Luisa Frisa, docente, storica e teorica della moda, alla camera ardente di Giorgio Armani a Milano. “Poi lui è stato capace di intuire il tempo e i cambiamenti. Pensiamo ai ragazzi dell’Emporio, all’Emporio Armani, che era nato contro il parere di tutti per vestire i ragazzi e offrire a tutti i giovani la possibilità di comprare degli abiti a prezzi accessibili” ha aggiunto.
“Il lascito è la grande responsabilità di un nome come Armani che ha voluto dire e vuole dire la moda italiana nel mondo. Non dimentichiamoci quanto è importante la moda italiana e Armani per quella che è l’economia del nostro Paese. Quindi c’è una responsabilità che va al di là della creatività e il valore ma anche che comprende quello che ha un indotto importantissimo” ha concluso.