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Il fermo di Alessio Ricco, considerato uno dei principali esponenti della famiglia Scornaienchi di Cetraro, ha segnato un importante traguardo nella lotta alla criminalità organizzata in Calabria. Ricco, 41 anni, era latitante da più di un anno e il suo arresto è avvenuto grazie a un’operazione congiunta delle forze dell’ordine.
Il contesto dell’arresto
Il blitz è stato eseguito nella mattinata di ieri a Castrolibero, in provincia di Cosenza, dove Ricco è stato sorpreso durante un incontro con alcuni familiari. L’operazione è stata condotta dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, in collaborazione con il Nucleo Investigativo dei Carabinieri e la Squadra Mobile della Questura di Cosenza.
La latitanza di Alessio Ricco
Ricco era ricercato dal febbraio, dopo essere riuscito a sfuggire a un mandato di cattura emesso dalla Procura di Paola. Considerato un soggetto pericoloso, il suo nome era già associato a crimini gravi, tra cui traffico di stupefacenti, rapine e furti. La sua cattura rappresenta un passo importante nella lotta contro il clan Muto, di cui è ritenuto vicino.
Il ruolo delle forze dell’ordine
Le indagini che hanno portato alla sua cattura sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Gli inquirenti hanno utilizzato tecniche di osservazione e pedinamento per localizzare Ricco, il quale, nonostante fosse latitante, non ha opposto resistenza durante l’arresto.
Il passato criminale di Ricco
Alessio Ricco non è nuovo alle forze dell’ordine; già nel 2010 era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Ippocampo, che aveva smantellato una rete mafiosa dedita al narcotraffico. L’arresto di ieri chiude un lungo periodo di latitanza e potrebbe segnare la fine di un tentativo di riorganizzazione dei gruppi criminali locali.
Implicazioni per la criminalità organizzata in Calabria
Il territorio di Cetraro è storicamente considerato un punto strategico per la ‘ndrangheta e l’arresto di Ricco rappresenta un segnale forte da parte delle autorità. Negli ultimi anni, le indagini hanno messo in luce un ampio reticolo di attività illecite, che vanno dal traffico di droga alle estorsioni e al controllo di appalti pubblici. La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le diverse forze di polizia.
Ricco è stato trasferito in una struttura carceraria di alta sicurezza, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’esecuzione della pena. La sua cattura è un passo significativo nella lotta alla criminalità organizzata, dimostrando l’efficacia degli sforzi congiunti delle forze dell’ordine italiane.