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Assegno di inclusione, i motivi dell'esclusione di molte famiglie

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La platea dei percettori per l'assegno di inclusione si è ridotta drasticamente. Ecco le motivazioni

La platea dei percettori dell’Assegno di inclusione è ridottissima, molte famiglie povere, che un tempo rientravano nel reddito di cittadinanza, ora sono state escluse.

Le famiglie escluse dall’Assegno di inclusione e l’importo medio

480mila le famiglie che hanno ricevuto il primo accredito dell’Assegno di Inclusione, la nuova misura che da gennaio sostituisce il Reddito di Cittadinanza come strumento di contrasto alla povertà. L’importo medio dell’assegno è di 620 euro.

I motivi dell’esclusione dall’Assegno di inclusione, le dichiarazioni di Chiara Saraceno

Chiara Saraceno, ex presidente della Commissione d’indagine sulla povertà e sull’esclusione sociale, ai microfoni di Radio Radicale ha sostenuto:

«Assegno di inclusione? La platea dei percettori è ridottissima, riesce a escludere famiglie povere che un tempo rientravano nel reddito di cittadinanza. Questo accade perché è stato ridefinito in modo fortemente categoriale il sostegno ai poveri, quindi gli adulti senza figli minorenni sono esclusi per definizione, a prescindere dalle loro possibilità effettive di trovare un lavoro. Ma anche coloro che formalmente potrebbero accedere all’assegno di inclusione trovano di fatto ostacoli aggiuntivi che nulla hanno a che fare col bisogno».

Le esclusioni per l’Assegno di inclusione

«Ci sono i cosiddetti ‘esodati dell’Adi’, gli adulti non particolarmente fragili, non ancora sessantenni, che non vivono in famiglie con minorenni o con persone disabili. Poi ci sono anche gli esclusi che hanno apparentemente i requisiti, cioè un Isee di 9.360 euro, ma questo non è sufficiente, perché bisogna rispettare altre 3 condizioni: un reddito inferiore ai 6mila euro annui, non possedere una casa dal valore superiore a un tot, non avere risparmi superiori a un tot».