AstraZeneca, Palù: "Richiami sicuri, necessario ritardare le seconde dosi"

Palù si esprime su Astrazeneca e dice che i richiami vadano effettuati in quanto sicuri e che la seconda dose possa essere ritardata.

Il virologo e presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha fatto il punto sul vaccino covid AstraZeneca e sottolineato come sia fondamentale che si vada avanti nel suo utilizzo, specie in riferimento alle seconde dosi che per il suo punto di vista andrebbero ritardate.

“Siamo in guerra contro un nemico terribile – ha detto Palù – non possiamo ragionare come se vivessimo nella normalità”. Il riferimento in tal senso è ai molti che, impauriti dai rari casi di trombosi avvenuti dopo la somministrazione del preparato anglo svedese, hanno deciso di rifiutare il vaccino e aspettare tempi migliori. 

Astrazeneca, Palù: “Ritardare le seconde dosi”

Palù si sofferma poi sulla necessità di vaccinare al più presto quante più persone possibile e per questo sostiene che sia necessario dilatare il tempo di ricezione della seconda dose di AstraZeneca, seguendo dunque quanto già verificatosi in Gran Bretagna. “Quando un vaccino passa dalla sperimentazione su poche decine di migliaia di persone all’applicazione sul campo con decine di milioni – sottolinea il virologo – le evidenze possono consolidarsi e i piani subire modifiche.

Non ci basiamo su opinioni ma su dati pubblicati. Nuove ricerche indicano che la seconda dose può essere ritardata“.

Sfruttare dunque quanto di buono fatto altrove e replicarlo nel proprio piano vaccinale, è questa la linea che andrebbe seguita per Palù. “Bisogna riconoscere agli inglesi il merito di aver avuto un approccio pragmatico – dice il presidente Aifa – In linea teorica sarebbe meglio rispettare l’intervallo di tempo tra le due dosi. Ma dobbiamo correre ai ripari.

C’è carenza di vaccini e bisogna proteggere il più alto numero di cittadini: anche poche settimane guadagnate ritardando la seconda dose sono utili”.