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Attacco dell'ADF in Congo: 60 vittime tra cui molti decapitati

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Un attacco dell'ADF ha colpito un funerale nel Congo orientale, lasciando dietro di sé decine di morti. Scopri i dettagli di questa tragedia.

Un attacco devastante condotto dal gruppo armato noto come Allied Democratic Forces (ADF) ha causato la morte di almeno 60 persone durante un funerale nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. L’incidente, avvenuto lunedì sera, ha scosso la comunità locale e sollevato gravi preoccupazioni sulla sicurezza nella regione, già colpita da conflitti prolungati.

Il contesto dell’attacco

Secondo le autorità locali, la maggior parte delle vittime è stata “uccisa con machete”, mentre altri sono stati colpiti da proiettili. Col. Alain Kiwewa, un amministratore del territorio di Lubero, ha confermato che il bilancio definitivo delle vittime sarà reso noto più tardi, poiché i servizi di emergenza sono stati appena dispiegati per contare i morti, molti dei quali presentano segni di decapitazione.

L’attacco è avvenuto in un momento in cui la regione del Kivu, ricca di minerali, è in preda a violenze crescenti, con diversi gruppi armati operanti in un contesto di instabilità. Le forze dell’ADF hanno approfittato di questa situazione per espandere le loro operazioni, attaccando civili e infrastrutture.

La risposta della comunità internazionale

Le Nazioni Unite hanno avviato un’indagine sulle violazioni dei diritti umani in corso in questa parte del Congo. Secondo rapporti recenti, il conflitto ha visto il coinvolgimento di diversi attori, tra cui il gruppo ribelle M23 supportato dal Rwanda e le forze armate congolesi. I funzionari dell’ONU hanno sottolineato che potrebbero essere stati commessi crimini di guerra e crimini contro l’umanità da tutte le parti in conflitto.

Il gruppo ADF, che conta tra 1.000 e 1.500 membri, è noto per la sua brutalità e per l’uso di armi leggere, machete e esplosivi improvvisati. Stig Jarle Hansen, esperto di terrorismo, ha affermato che “non hanno la forza per mantenere il controllo di un territorio, ma sono abbastanza forti da sopravvivere e colpire quando meno te lo aspetti”.

Le conseguenze dell’attacco

Questo attacco rappresenta solo l’ultimo di una serie di violenze che hanno caratterizzato la regione quest’anno. A luglio, un attacco a una chiesa cattolica ha portato alla morte di oltre 40 persone, mentre in agosto altre 52 persone sono state uccise in un attacco che ha incluso saccheggi e incendi di abitazioni.

Oltre alla perdita di vite umane, la comunità locale vive nel terrore, con bambini reclutati forzosamente dopo questi attacchi. La situazione di insicurezza ha spinto il governo ugandese a inviare truppe nella regione per combattere l’ADF, ma la risposta militare ha avuto risultati contrastanti.

Con le forze di sicurezza congolesi e le milizie ribelli che si affrontano, la popolazione locale continua a subire le conseguenze di un conflitto che sembra non avere fine. Le autorità locali hanno ribadito l’urgenza di un intervento internazionale per stabilizzare la regione e proteggere i civili.