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In un contesto di crescente repressione e violenza in Myanmar, un gruppo di attivisti e organizzazioni della società civile ha deciso di intraprendere un’azione legale contro Telenor, un’importante azienda di telecomunicazioni norvegese. Questa iniziativa è motivata dall’accusa che la compagnia abbia passato dati sensibili dei clienti al governo militare, facilitando così un’operazione di monitoraggio e repressione nei confronti dei cittadini.
Le accuse contro Telenor
Secondo un comunicato del Centro per la ricerca sulle multinazionali (SOMO), che sostiene la causa, Telenor avrebbe condiviso informazioni relative a milioni di utenti con le autorità militari. Queste informazioni sarebbero state utilizzate per identificare e perseguitare attivisti anti-coup, alcuni dei quali hanno subito torture durante la detenzione, con esiti tragici come l’esecuzione di uno di loro.
Il contesto della crisi in Myanmar
La situazione in Myanmar è drasticamente peggiorata dopo il colpo di stato del 2021, quando il governo eletto è stato deposto. La giunta militare ha avviato una brutale campagna contro i dissidenti, portando alla morte di quasi 7.000 persone e all’arresto di circa 30.000, secondo rapporti dell’Assistance Association for Political Prisoners. Le accuse di violazioni dei diritti umani si stanno accumulando, ma il governo militare continua a negare di aver preso di mira i civili.
Le reazioni degli attivisti
Thazin Nyunt Aung, una delle attiviste coinvolte nella causa, ha condiviso il suo profondo sgomento per la divulgazione dei dati, avvenuta solo poche settimane prima dell’arresto e dell’esecuzione del marito, un ex legislativo. Un altro attivista, Ko Ye, ha espresso un forte senso di tradimento nei confronti di un’azienda che un tempo godeva di una reputazione per integrità e responsabilità sociale.
Le responsabilità legali di Telenor
Il legale che rappresenta gli attivisti, Jan Magne Langseth, ha affermato che Telenor non avrebbe mai dovuto fornire tali informazioni e che l’azienda deve rispondere delle sue negligenze. La vendita delle operazioni di Telenor in Myanmar nel 2021 a un conglomerato locale ha ulteriormente complicato la situazione, poiché i reclamanti sostengono che ciò abbia dato accesso illimitato ai dati dei clienti da parte della giunta militare. Langseth ha aggiunto che l’azienda avrebbe dovuto cancellare qualsiasi dato sensibile prima di abbandonare il paese.
La posizione di Telenor
Telenor ha risposto alle accuse, affermando di aver affrontato una situazione difficile e tragica in Myanmar con “nessuna buona opzione” a disposizione. L’azienda ha dichiarato che rifiutare di conformarsi alle richieste del governo militare avrebbe potuto essere considerato come un atto di terrorismo e avrebbe messo in pericolo i dipendenti. Inoltre, Telenor ha sottolineato che, in qualità di operatore, era legalmente obbligato a fornire dati di traffico alle autorità.
La questione legale sollevata dagli attivisti rappresenta un’importante battaglia per la difesa dei diritti umani in Myanmar e mette in luce il ruolo delle multinazionali nell’ambito delle violazioni dei diritti civili. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi di questa causa, che potrebbe avere ripercussioni significative sul modo in cui le aziende operano in contesti di crisi.