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Continuano le forti tensioni tra tassisti, Ncc e Uber che talvolta, come in questo caso, finiscono in tragedie sfiorate e aggressioni. Un uomo, che lavora come autista Uber, ha raccontato di essere stato violentemente aggredito da due tassisti a Milano.
Autista Uber aggredito da due tassisti: “Picchiato con pugni e calci. Non mi ha ammazzato solo perché potevo essere suo padre”
Un autista Uber è finito al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele a Milano dopo aver subito una violenta aggressione. E’ accaduto lo scorso 26 luglio 2025. Ma cosa è successo? Lo racconta la vittima nella querela depositata dal suo legale, l’avvocato Andrea Parisi.
Il motivo
L’autista di Uber ha raccontato di essere stato insultato e picchiato da un tassista. L’episodio si è verificato il 26 luglio alle 2:55 in piazza Luigi Di Savoia, vicino alla stazione centrale di Milano. Ma cosa è successo? La vittima avrebbe fatto salire due donne straniere sulla sua auto, che avevano regolarmente prenotato la corsa.
Come raccontato dal quotidiano Il Corriere della Sera, l’autista Uber stava aiutando le due clienti a prendere posto e stava sistemando i bagagli quando due tassisti lo hanno avvicinato, insultato e minacciato.
La dinamica
Dopo essere stato minacciato, l’autista Uber ha detto di essersi messo alla guida senza reagire e di essersi diretto verso viale Monza dove doveva portare le clienti. Ma si è accorto di essere seguito dai due tassisti che lo avevano minacciato.
Gli avrebbero gridato di fermarsi e, vicino al semaforo, uno sarebbe sceso dall’auto e avrebbe provato ad aprire la sua portiera. “Sono ripartito immediatamente – racconta il conducente Uber – e il tassista mi ha rincorso nuovamente tentando di tagliarmi la strada”.
L’aggressione: “Preso a calci e pugni”
Al momento di scaricare i bagagli delle due clienti, l’autista Uber ha raccontato che uno dei due tassisti lo ha aggredito “con calci e pugni”, facendolo cadere a terra. Nonostante ciò, la vittima è riuscita a chiamare il 112 e a fotografare con il cellulare il taxi dell’inseguitore il quale, quando se ne è accorto, lo ha picchiato di nuovo strappandogli il telefono di mano.
“Ha gridato che non mi avrebbe ammazzato solo perché io potevo essere suo padre”, ha detto la vittima nella querela.
L’intervento
Sul posto è intervenuta la polizia locale che ha identificato l’aggressore. Si tratterebbe di un trentenne di Napoli. Il conducente Uber, invece, è stato portato in ospedale dove le lesioni sono state considerate guaribili in 30 giorni.