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Belgio: Arrestati sospetti in un piano di attacco con droni contro il primo ministro

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Le forze di sicurezza del Belgio hanno sventato un potenziale attacco con droni contro il Primo Ministro Bart De Wever.

Nella giornata di giovedì, le autorità belghe hanno annunciato l’arresto di tre individui in relazione a un complotto mirato a colpire il primo ministro Bart De Wever e altri politici attraverso l’uso di droni equipaggiati con esplosivi. Questo sviluppo ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza dei leader politici nel paese.

Arresti e indagini

Il procuratore federale, Ann Fransen, ha comunicato i dettagli degli arresti, indicando che i sospetti sono accusati di omicidio terroristico e di partecipazione a un gruppo terroristico. Secondo le dichiarazioni di Fransen, ci sono evidenze che suggeriscono l’intenzione dei sospetti di realizzare un attacco ispirato al jihadismo contro figure politiche di rilievo.

Dettagli del complotto

Fransen ha anche menzionato che i sospetti stavano progettando di costruire un drone capace di trasportare un carico esplosivo. Sebbene non siano stati resi noti i nomi specifici degli obiettivi, alcuni post sui social media da parte di membri senior del governo di De Wever indicano che il primo ministro era sotto minaccia. La gravità della situazione è stata evidenziata dal vice primo ministro Maxime Prevot, il quale ha espresso il suo sgomento per il piano di attacco.

Reazioni politiche e sicurezza

Le reazioni dopo l’annuncio degli arresti sono state immediate. Il ministro della Difesa, Theo Francken, ha pubblicato un messaggio di sostegno su X, esprimendo il suo appoggio al primo ministro e alla sua famiglia, e ringraziando i servizi di sicurezza per la loro reazione tempestiva. De Wever, tuttavia, non ha rilasciato commenti immediati riguardo alla questione.

Scoperte e prove

Il quotidiano belga Gazet van Antwerpen ha riportato che gli agenti di polizia hanno trovato esplosivi in un edificio situato a poche centinaia di metri dalla residenza di De Wever. Tra gli oggetti rinvenuti vi era un dispositivo esplosivo improvvisato in fase di costruzione, una borsa contenente pallini d’acciaio e una stampante 3D, suggerendo che il gruppo stesse cercando di creare un drone adatto a trasportare un carico letale.

Profilo dei sospetti e precedenti minacce

Le autorità non hanno rivelato l’identità dei sospetti, ma hanno confermato che sono nati nel 2001, 2002 e 2007. Uno dei soggetti è già stato rilasciato, mentre gli altri due dovranno comparire davanti a un giudice per l’istruzione dell’indagine. Gazet van Antwerpen ha anche fatto notare che De Wever aveva già ricevuto minacce in passato; infatti, un tribunale belga ha condannato cinque persone per aver tentato di pianificare un attacco nei suoi confronti all’inizio di quest’anno.