La tragedia del piccolo Leonardo Ricci, bimbo di due anni e mezzo morto nell’asilo di Soci, ha scosso la comunità. L’autopsia ha confermato le cause del decesso, dopo che il cappuccio del suo giubbotto si è impigliato a un ramo nel parco dell’Istituto.
Bimbo morto all’asilo: una tragedia improvvisa nel giardino dell’asilo
Al momento risultano indagate tre educatrici, un’assistente e la coordinatrice dell’asilo, mentre la maestra che ha dato l’allarme quel giorno non è coinvolta. I sopralluoghi e l’analisi autoptica saranno determinanti per ricostruire la dinamica dell’incidente, valutare i tempi trascorsi e capire se vi fossero possibilità di un intervento salvavita.
La comunità si prepara a salutare il piccolo: il funerale si terrà giovedì 20 novembre alle 15, nella Pieve di Romena, in forma raccolta e lontano dai riflettori. In memoria di Leonardo, i genitori avrebbero promosso una raccolta fondi destinata a progetti per i bambini del Casentino, cercando di trasformare il dolore in un gesto di speranza, perché dalla tragedia possa nascere un’opportunità di bene per altri piccoli.
Bimbo morto all’asilo, l’autopsia svela la verità: le cause del decesso del piccolo Leonardo Ricci
Il piccolo Leonardo Ricci, di soli due anni e mezzo, ha perso la vita in un drammatico incidente avvenuto nel giardino dell’asilo “Ambarabà Ciccì Coccò” di Soci, frazione di Bibbiena (Arezzo). Secondo l’autopsia eseguita all’ospedale di Siena dal professor Mario Gabbrielli, la morte del bambino è stata causata da asfissia meccanica, con possibili contributi di blocco circolatorio e shock neurologico. Non emergerebbero patologie pregresse né malori improvvisi: il cappuccio del giubbotto di Leonardo si sarebbe agganciato a un ramo mentre il bambino giocava nel boschetto dell’asilo, trasformando un momento di gioco in un evento fatale.
L’incidente è avvenuto mercoledì 12 novembre e, nonostante l’immediato intervento del personale presente, per il piccolo non c’è stato nulla da fare. La Procura di Arezzo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, coordinata dal pm Angela Masiello e dalla procuratrice Gianfederica Dito.