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Cancro endometrio, oncologa Lorusso: "Immunoterapia e chemioterapia nuovo standard cura"

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Roma, 20 mag. (Adnkronos Salute) - "D'ora in poi avremo la possibilità, e direi anche l'obbligo, di utilizzare l'immunoterapia a base di dostarlimab in combinazione alla chemioterapia nelle pazienti con carcinoma dell'endometrio legato all'instabilità dei ...

Roma, 20 mag. (Adnkronos Salute) – "D'ora in poi avremo la possibilità, e direi anche l'obbligo, di utilizzare l'immunoterapia a base di dostarlimab in combinazione alla chemioterapia nelle pazienti con carcinoma dell'endometrio legato all'instabilità dei microsatelliti quando il tumore è diagnosticato in una forma avanzata (3° e 4° stadio), oppure in caso di recidiva di malattia. Oggi questo è il nuovo standard di cura".

Lo ha detto Domenica Lorusso, direttore del programma di ginecologia oncologica dell'Humanitas San Pio X di Milano, commentando oggi a Milano il via libera dell'Agenzia del farmaco per la nuova opzione terapeutica di prima linea per le donne con carcinoma dell'endometrio primario avanzato o ricorrente, con deficit del sistema di mismatch repair (dMmr) ed elevata instabilità dei microsatelliti (Msi-h), basata sull'aggiunta di dostarlimab alla chemioterapia.

I risultati dello studio Ruby sono "un passo avanti epocale". Il trial, chiarisce Lorusso, "ha randomizzato donne con tumore dell'endometrio avanzato metastatico a ricevere il trattamento tradizionale, rappresentato dalla chemioterapia con carboplatino e paclitaxel, oppure la combinazione della chemioterapia più l'immunoterapia a base di dostarlimab, con l'immunoterapia che proseguirà anche come mantenimento fino a un massimo di 3 anni. Ciò che lo studio Ruby ha dimostrato è che, quando combiniamo l'immunoterapia alla chemioterapia nelle pazienti con la caratteristica genetica dell'instabilità dei microsatelliti, riduciamo di circa il 70% sia il rischio di progressione che di morte. Questi risultati rappresentano dunque non solo un grandissimo passo avanti, ma proprio un cambio epocale del trattamento".

Il farmaco "è già a disposizione e deve essere dato a tutte le pazienti – precisa l'oncologa – Nel momento in cui l'Aifa approva il farmaco, questo è disponibile su tutto il territorio nazionale", anche se "possono esserci dei ritardi regionali nell'introduzione e nel prontuario farmaceutico". La sua prescrizione è legata "a una caratteristica molecolare, l'instabilità dei microsatelliti, che fortunatamente può essere accertata con un test di immunoistochimica a basso costo. Molto spesso, anche se il farmaco è legato come prescrivibilità a un test, l'Aifa si occupa dell'accesso al farmaco, ma nessuno si pone il problema di chi rimborserà il test – precisa – Fortunatamente in questo caso specifico, il test è già noto, perché si usava per esempio nei tumori del colon, e quindi è stato abbastanza semplice implementarlo nei tumori dell'endometrio".