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Il 31 dicembre, Catania sarà il palcoscenico della 58ª marcia nazionale per la pace, un evento di grande rilevanza promosso dalla Commissione Episcopale per i Problemi sociali e il Lavoro insieme all’Arcidiocesi di Catania e a numerose realtà cattoliche e civili. Il tema scelto per quest’anno, “La pace sia con tutti voi: verso una pace disarmata e disarmante”, risuona profondamente con l’appello del Papa Leone XIV, volto a contrastare la crescente tendenza alla militarizzazione nel mondo.
Il significato della marcia
In un’epoca segnata da conflitti e dalla paura, l’iniziativa rappresenta un invito a riflettere sulla necessità di una pace autentica. La marcia, che ha visto la sua prima edizione nel 1968, è un atto di responsabilità collettiva, un momento di preghiera e testimonianza che sottolinea l’assurdità della guerra, come dimostrano le crisi in atto in diverse parti del mondo, da Gaza all’Ucraina.
Messaggi di speranza
Durante la manifestazione, i partecipanti potranno ascoltare testimonianze significative da diverse persone e organizzazioni, testimoniando che la pace è possibile. L’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, ha sottolineato che al centro della marcia non ci deve essere il concetto di riarmo, ma la riconciliazione e l’impegno a costruire una società più giusta e pacifica.
Il percorso della marcia
La marcia, che si snoderà attraverso 5 tappe emblematiche della città, inizierà presso la chiesa di San Biagio, dove il cardinale Pierbattista Pizzaballa offrirà una testimonianza in videocollegamento da Gerusalemme. La seconda tappa avrà luogo presso la parrocchia del Crocifisso della Buona Morte, con interventi di Carla Barbanti e Francesco Grasso della Cooperativa Trame di quartiere.
La terza tappa, programmata per le 18 nella piazza Cutelli, si concentrerà sul dialogo interreligioso, con la partecipazione dell’imam di Catania, Abdelhafid Kheit, e di Michael Militello del movimento Living Peace International. La quarta tappa si svolgerà all’interno del porto, dove l’attivista Antonio Mazzeo porterà la sua esperienza in merito al commercio delle armi e alla pace.
Conclusione e celebrazione finale
Il percorso si concluderà alle 20 in piazza San Francesco, dove si discuterà di educazione alla pace, con particolare riferimento a figure come Danilo Dolci e Padre Puglisi. Qui interverranno Anna Mastropasqua di Pax Christi e l’insegnante Sebastiano Pennisi. Questa marcia rappresenta non solo un momento di riflessione, ma anche un segnale di speranza per il futuro, un invito a non rassegnarsi davanti alle difficoltà e a lavorare insieme per un cambiamento reale.
In un momento in cui il nostro continente e il mondo vivono una grave crisi, la marcia di Catania si propone di lanciare un messaggio forte: l’Italia e il Mediterraneo devono essere un simbolo di pace e non di guerra, un richiamo all’unità tra i popoli e alla costruzione di una società basata sulla giustizia e sull’accoglienza.