Milano, 23 set. (Askanews) – Le cattive abitudini alimentari restano diffuse in Italia, secondo uno studio solo una persona su dieci nel nostro Paese consuma le cinque porzioni quotidiane di frutta e verdura raccomandate. In questo scenario la ristorazione collettiva gioca un ruolo importante, anche al livello della salute pubblica. Di questo si è discusso durante un evento organizzato dalla Pellegrini, storica azienda della ristorazione collettiva, alla Triennale di Milano nell’ambito della 24esima Esposizione internazionale.
La cattiva alimentazione ha anche un peso economico: è stato calcolato che in Italia la perdita di produttività legata a sovrappeso e obesità ammonta a 97 miliardi di euro l’anno, con una perdita di PIL del 2,8%, oltretutto il nostro Paese è il secondo peggiore in Europa per obesità infantile e gli italiani vivono in media 2,7 anni in meno a causa del sovrappeso.
La Pellegrini in questo contesto ha deciso di avviare insieme alla Fondazione Valter Longo un progetto sperimentale che ha coinvolto i propri dipendenti in un percorso di screening clinico e nutrizionale per avere ulteriori dati e riscontri sugli interventi possibili per contribuire a un’alimentazione migliore e a difendere la salute.