Milano, 1 dic. (askanews) – L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha dichiarato al Financial Times che la Nato sta valutando di intensificare la sua risposta alla guerra ibrida di Mosca e ha affermato che un “attacco preventivo” potrebbe essere considerato un'”azione difensiva” rispetto agli attacchi informatici, ai sabotaggi e alle violazioni dello spazio aereo da parte della Russia.
Dal canto suo la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che Mosca ha considerato queste dichiarazioni come “un passo estremamente irresponsabile”, mentre Mosca continua anche la sua guerra contro Kiev senza alcuna pausa nonostante i negoziati di pace siano in corso.
“Stiamo studiando tutto – ha dichiarato Cavo Dragone che è presidente del Comitato Militare Nato – sul fronte informatico, siamo in un certo senso reattivi. Essere più aggressivi o proattivi invece che reattivi è qualcosa a cui stiamo pensando”.
Intanto – come si vede in queste immagini – soldati ucraini si addestrano nelle tattiche di sgombero delle trincee in un campo norvegese nelle foreste della Polonia orientale, con droni che lanciano granate prima di assaltare le posizioni. I norvegesi “accettano l’esperienza che portiamo loro. E anche noi abbiamo qualcosa da imparare da loro. È una collaborazione molto interessante”, afferma Aries, un addestratore ucraino a Jomsborg, un campo che prende il nome di una mitica fortezza vichinga. “Sono loro che combattono la guerra in questo momento, non noi. Ma noi portiamo la nostra competenza”, aggiunge Anon, il vice comandante norvegese del campo.
I paesi dell’Europa orientale, a fronte di numerosi attacchi ibridi, hanno esortato la Nato a smettere di limitarsi a reagire e a contrattaccare. Ma Cavo Dragone avverte: la Nato e i suoi membri hanno “molti più limiti della nostra controparte per motivi etici, legali, giurisdizionali”.