Pietro Parisi, 35 anni, chef di Palma Campania (Napoli) “cresciuto” alla scuola di grandi maestri in quest’ambito quali il “nostro” Gualtiero Marchesi e Alain Ducasse, ha ingaggiato una personale battaglia contro il racket, ma a suo avviso “fa danni” anche la nota serie televisiva Gomorra, tratta dall’altrettanto celebre romanzo di Roberto Saviano.
Infatti, dice Parisi, coloro che gli “chiedono” il pizzo, si sarebbero ispirati proprio a questa produzione televisiva. Nella sua denuncia lui, che ha una bambina piccola, fa riferimento ai giovani che vivono dalle sue parti – proprio come quello che gli ha chiesto il pizzo di 50 euro -; giovani che finchè ci sarà Gomorra, crederanno sempre “che si diventi uomini di rispetto con l’arroganza e il sopruso, come quello che è venuto l’altra sera da me a pretendere soldi.
Non lo so se era un camorrista – aggiunge – ma sinceramente non credo. Era uno dei tanti che dalle mie parti hanno la camorra come modello e come aspirazione. Perciò ritengo Gomorra un esempio negativo. Perché fa credere a ragazzi come questo che si possa fare soldi senza lavorare, senza fatica. E se gli avessi dato dei soldi avrei alimentato quest’idea”. Gli è anche capitato di dare 20 – 30 euro a qualcuno di quei ragazzi, ma ora ha detto “basta”, provando pure a spiegare all’ “ultimo”, che chiedere il pizzo è qualcosa di umiliante.
E l’ha denunciato ai carabinieri.