Il caso Artem Uss rischia di far aprire un vero e proprio scontro tra governo e magistratura nel nostro Paese.
Come ha fatto la spia russa a fuggire dagli arresti domiciliari? Era possibile evitare quanto successo?
Caso Artem Uss, chi è la spia russa fuggita dall’Italia
Artem Uss è un 40enne russo, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnojarsk, Alexander Uss. Il magnate, molto vicino a Vladimir Putin, era stato accusato dagli USA di violazione dell’embargo contro il Venezuela, contrabbando di petrolio verso Cina e Russia, frode bancaria, riciclaggio di denaro e, soprattutto, esportazione illegale di tecnologia militare dagli Stati Uniti a Mosca.
L’uomo, arrestato a Malpensa il 17 ottobre e detenuto agli arresti domiciliari in una casa di Basiglio dal 2 dicembre scorso, è risucito a fuggire e a tornare in patria.
La fuga di Artem Uss
La fuga di Artem Uss da Milano risale allo scorso 22 marzo, quando il magnate scompare dalla casa di Borgo Vione e approda prima in Slovenia e dopo, come da lui stesso confermato, in Russia.
Il magnate è risucito ad eludere tutti i controlli avvalendosi dell’aiuto di qualche complice ora indagato. Dopo l’uscita dalla casa, avvenuta nel primo pomeriggio del 22 marzo, c’è stato un rapido cambio di veicolo, mentre i documenti falsi gli hanno permesso di superare il confine.