Milano, 11 set. (askanews) – Charlie Kirk, ucciso a 31 anni durante un dibattito politico, era considerato uno dei più influenti attivisti della nuova era del partito conservatore. Se Trump ha ridisegnato il partito Repubblicano, Kirk lo ha proiettato nell’epoca dei social media, diventando il volto mediatico del nuovo corso populista.
Fra seguitissimi podcast, social media sempre attivi con milioni di follower, da X a TikTok, Kirk era diventato l’influencer dela governo Trump. Una attenzione alla politica cominciata coi Tea party ma poi cresciuta al fianco dell’attuale presidente Usa.
A lui viene attribuita una parte del merito dell’esplosione del voto giovanile per Trump alle ultime elezioni nel 2024. Nel 2012, a soli 18 anni, aveva fondato Turning Point USA, una associazione con lo scopo di diffondere le idee conservatrici fra i giovani e nelle scuole e che ora ha sezioni in centinaia di istituti in Usa. Università in cui continuava a organizzare dibattiti davanti a migliaia di persone, come l’ultimo alla Utah Valley University, durante il quale è stato ucciso mentre rispondeva a una domanda sul problema delle sparatorie di massa negli Stati Uniti.
Tema su cui si era in passato espresso dicendo che qualche morto è il prezzo da pagare per avere una cittadinanza armata. Fra le sue posizioni controverse, l’importanza che gli Stati Uniti siano uno Stato cristiano; la richiesta di mettere al bando le politiche sanitarie per i transgender; la critica delle leggi sui diritti civili che posero fine all’apartheid nel Sud.