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Città 30: la posizione degli esperti e la lettera a Salvini

Città 30 Salvini

Matteo Salvini e la scelta delle città 30: "rischio di bloccare le città"

Una lettera aperta indirizzata al Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, arrivata dopo la repressioni di quest’ultimo in merito alle città 30.

Città 30 e la lettera a Matteo Salvini: Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

Un gruppo di esperti, e tecnici impegnati nel settore della pianificazione e progettazione della mobilità e del traffico, si è unito contro la posizione di Matteo Salvini per le città 30.

Nei giorni scorsi, dopo la notizia dell’iniziativa assunta dal Comune di Bologna per i 30km/h, Matteo Salvini si è infatti opposto in modo esplicito con l’emanazione della “Direttiva sulla disciplina dei limiti di velocità nell’ambito urbano ai sensi dell’art.142 del Nuovo Codice della Strada”.

La lettera degli esperti contro Salvini, per le città 30

Tra le 100 firme contro la Direttiva emanata, anche quelle dell’architetto Stefano Boeri e l’ingegnere Alfredo Drufuca:

«Come tecnici ed esperti da anni impegnati sui temi della pianificazione e della progettazione della mobilità e dei trasporti con specifica attenzione alle aree urbane esprimiamo dunque la nostra profonda preoccupazione per l’involuzione che il nostro paese sta subendo e che lo allontana sempre più dalle scelte attuate da tutti i paesi dell’Unione Europea e dalla comunità internazionale. In Italia si registrano i tre quarti degli incidenti stradali causati dalla velocità, con un tasso di mortalità che si mantiene costante ormai da un decennio».

Le città 30 e il Ministro Salvini

Gli esperti restano fermi sul punto e sempre più chiara è la loro idea:

«La priorità deve essere quella non solo di non contrastare, ma agevolare l’iniziativa di Bologna e delle altre città che intendano adottare il modello di città 30. Occorre evitare l’approvazione delle modifiche del Codice della Strada avverse alle norme introdotte dalla L.120/2020 sulla ciclabilità, norme che finalmente ci allineano alle modalità adottate negli altri paesi europei e ampliare la possibilità di utilizzare sistemi avanzati di telecontrollo delle infrazioni, compreso il limite dei 30 km/h in ambito urbano».