Come diagnosticare il rigetto di un piercing

Talvolta, i nostri piercing possono non essere ben tollerati dal corpo e ne rischiamo l'espulsione. Scopri come diagnosticare il rigetto di un piercing.

Chi non ha mai avuto il desiderio di farsi uno o più piercing per decorare il proprio corpo?
Per quanto i piercing siano altamente diffusi e spesso considerati con leggerezza, può capitare che qualcosa vada storto.

Solitamente, se si seguono alcune piccole ma essenziali accortezze, avere un piercing non comporta problemi di gran sorta. È essenziale trovare un professionista che abbia una buona conoscenza nel tipo di piercing che desideriamo fare. Una persona qualificata e pulita, che utilizzi strumenti anallergici e sterili, potrà certamente garantirci un lavoro di qualità e sicurezza.
Talvolta, può accadere, invece, che sia il nostro corpo a”rifiutare” l’operazione appena fatta, rigettando il piercing spingendolo lentamente fuori con una limitata irritazione.

È importante accorgersi del rigetto di un piercing il prima possibile, poiché, se non interrotto in tempo, questo può portare alla formazione di antiestetiche cicatrici.

Il rigetto di un piercing

Il nostro corpo cerca di proteggerci da qualsiasi cosa che ritenga essere un corpo estraneo e, dunque, potenzialmente nocivo per la nostra salute. Questo discorso vale anche per i piercing: se riconosciuti come “intrusi”, il nostro organismo metterà in atto il proprio “meccanismo di difesa” e cercherà di espellerli, spingendoli verso l’esterno e portando il foro a chiudersi lentamente.

Va considerato, comunque, che il rischio di un rigetto da parte del nostro corpo non è scontato né matematico: ogni soggetto ha caratteristiche particolari e personali, che portano ad avere una sensibilità differente ai corpi estranei e a reazioni altrettanto differenti da parte del proprio corpo. È inoltre possibile che alcune parti del corpo siano più soggette ad avere possibili rigetti, come ad esempio lingua, ombelico, bocca e parti intime. Anche in questo caso, la reazione del corpo varia da persona a persona ed è, dunque, strettamente soggettiva nonché imprevedibile.

Perché avviene il rigetto di un piercing?

Le cause del rigetto possono essere molteplici:

  1. Il materiale di cui è composto il piercing può non essere adeguato o può causare allergia.
  2. Una cattiva cura del piercing e una mancata pulizia del medesimo possono favorire l’ “invasione” di batteri, favorendone il rigetto;
  3. Il piercing può essere stato eseguito troppo in superficie o il professionista a cui ci siamo rivolti non ha utilizzato il giusto orecchino per la zona dove abbiamo voluto il nostro piercing.

    Solitamente, il piercing va preferito con una barra dritta o appena curva. I materiali da preferire sono l’acciaio o il titanio, rigorosamente anallergici, in modo da favorire la buona tolleranza dell’applicazione.

  4. Il nostro organismo può naturalmente reagire al corpo estraneo che abbiamo introdotto, ritenendolo un “invasore” e cercando di espellerlo per difenderci.

Come riconoscere il rigetto di un piercing

Come per qualsiasi cosa riguardante la nostra salute, anche in questo caso sono necessari l’attenta osservazione del nostro corpo ed il riconoscimento dei sintomi per poter accorgerci di un eventuale rigetto di un piercing e correre ai ripari.

  1. Controllate la dimensione del foro. Se il foro appare allargato, questo può essere segno che il vostro corpo stia cercando di espellere il piercing.
  2. Prestate attenzione alla posizione del piercing. Se sembra che si sia spostato dalla posizione originaria, è probabile che il vostro corpo stia provando ad eliminarlo.
  3. Controllate le condizioni della vostra pelle. Il rossore, il gonfiore, l’irritazione cutanea o la dolorosità al tatto sono segni comuni di rigetto.

    La pelle può anche sembrare tesa o particolarmente calda al di sopra del piercing.

  4. Controllate se fuoriesce del liquido dal foro. Un’infezione di solito causa pus, ma se fuoriesce una sorta di siero vischioso probabilmente è in corso un rigetto. Eventuali crosticine sospette sono altresì da ritenere un sintomo di rigetto.
  5. In rari casi, il rigetto di un piercing può causare febbre, nausea o vomito.

Soluzioni

La comparsa di uno o più sintomi di quelli elencati può segnalare il rigetto di un piercing in corso.

Sarà, dunque, necessario recarsi da un professionista per far rimuovere il piercing. MAI cercare di rimuovere il piercing da soli. Un intervento non ponderato ed eseguito senza le giuste norme igieniche e di sicurezza potrebbe peggiorare la situazione. Sarà necessario, inoltre, recarsi dal proprio medico curante o al pronto soccorso in caso di infezioni particolarmente acute o febbre. La prescrizione di eventuali antibiotici potrà far rientrare la situazione nella norma, riducendo l’infezione.

Prevenzione

Alcuni piccoli accorgimenti possono certamente ridurre il rischio di rigetto di un piercing.

  1. Scegliere un piercer professionista e qualificato, che rispetti le norme igieniche ed utilizzi strumenti sterili ed anallergici.
  2. Utilizzare il giusto orecchino per la specifica zona corporea in cui si vuole praticare il piercing. Chiedere al proprio professionista.
  3. Disinfettare accuratamente la pelle prima dell’operazione.
  4. Lavare il piercing con acqua e sapone e non toccarlo con le mani sporche.