Amy Winehouse: dall'alcool al decesso

  Amy Winehouse, famosa cantante inglese nota al pubblico di tutto il mondo per gli album Frank e Back to Black, è diventata famosa nel 2003 a soli 20 anni. Era estremamente popolare sia in Europa che nel resto del mondo, conosciuta per il suo precoce talento incentrato sul Soul e Jazz e p...

 

Amy Winehouse, famosa cantante inglese nota al pubblico di tutto il mondo per gli album Frank e Back to Black, è diventata famosa nel 2003 a soli 20 anni.

Era estremamente popolare sia in Europa che nel resto del mondo, conosciuta per il suo precoce talento incentrato sul Soul e Jazz e per il suo timbro vocale profondo e scuro. Il 23 luglio 2011 è morta all’età di 27 anni, a causa di un’overdose da alcool. Da tempo disintossicatasi da una forte dipendenza da droghe, nelle ultime settimane di vita era caduta nuovamente nel circolo vizioso del consumo eccessivo di alcolici portandola inevitabilmente a morte certa.

Cause del decesso

Poco chiare sono le cause del decesso della cantante. Inizialmente da una prima autopsia, è stata dichiarata dal medico legale, la morte per intossicazione dal alcool definita come “stop and go”, che consiste nell’assumere una quantità eccessiva di alcool dopo un lungo periodo di astinenza. Questo processo determina, nel gran numero di casi, morte certa. In un secondo momento questa autopsia fu respinta perché non ritenuta valida dalle autorità competenti e fu accettata come causa definitiva della morte il soffocamento provocato da una dose eccessiva di alcool.

Le autorità hanno dichiarato che non era nelle intenzioni della cantate il suicidio.

Il ruolo di alcool e droghe

Molteplici sono le cause che hanno spinto Amy Winehouse in un baratro sempre più profondo come il disordine alimentare tra anoressia e bulimia, abuso di alcool e sostanze stupefacenti, uso frequente di ansiolitici, il divorzio dal marito Blake Fielder-Civil. Il costante abuso di stupefacenti e di alcool ha contribuito al declino precoce della cantante e a nulla sono valsi i numerosi ricoveri presso istituti di riabilitazione.

Più volte la cantate ha tentato di uscire da questo baratro imponendosi limiti e impiegando forza di volontà ma a causa di eventi esterni come i su citati è ricaduta sempre sugli stessi errori. Questi eventi hanno contribuito a un processo di auto-distruzione non voluto dalla cantante stessa, ma resi inevitabili anche a causa delle forti pressioni psicologiche derivanti dalle numerose date dei tour e concerti internazionali. Oltre ai problemi legati all’alcool e alle droghe, costante era il problema legato al fattore psicologico aggravato ulteriormente dal divorzio dei genitori e dalla morte della nonna a quale era estremamente legata perché considerata una figura di stabilità nella vita già precaria della cantate.

Beneficenza

I molteplici eventi negativi che hanno caratterizzato la sua breve ma intensa vita hanno spesso posto in secondo piano il lato filantropo della cantate. Era poco nota al pubblico la sua propensione a donare ingenti somme agli enti di beneficenza. Dalla beneficenza presso alcune strutture dove era stata lei stessa ricoverata in precedenza a enti benefici volti alla lotta contro il cancro, la cantate si dedicava costantemente e con dedizione.

L’ultimo saluto dei fan

Innumerevoli sono stati i messaggi sui maggiori social network, da parte dei suoi fan, nell’esprimere cordoglio per la sua morte e infinito dolore per una vita spezzata nel fiore della giovinezza e spiccata carriera artistica. Anche i maggiori esponenti della musica Soul, Jazz,Pop e Rock hanno condiviso col pubblico il loro dolore per la prematura scomparsa della cantate. Definita un talento della musica Neo Soul, a causa della sua prematura scomparsa a soli 27 anni, viene inserita nel famoso Club 27 che racchiude molti cantanti morti anch’essi all’età di 27 anni.