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Il conflitto nella Striscia di Gaza torna al centro del dibattito politico italiano, dopo il recente monito dell’Unione Europea che ha ipotizzato una revisione dell’accordo di partenariato con Tel Aviv. In questo contesto, il dossier approda alla Camera dei Deputati, dove Giuseppe Conte ha lanciato un duro attacco a Giorgia Meloni, evidenziando le profonde divergenze sulle strategie da adottare per affrontare la crisi e le implicazioni diplomatiche per l’Italia.
Camera, scontro sulle mozioni su Palestina e Gaza
In Aula questa mattina si sono discusse quattro mozioni parlamentari sul riconoscimento della Palestina, la solidarietà a Gaza e il ruolo italiano nel conflitto, con posizioni diverse tra maggioranza e opposizione. Dopo le dichiarazioni di voto e il voto finale, la Camera ha approvato la mozione di maggioranza con 139 sì, respingendo quella unitaria di Pd, Avs e M5s e quella di Azione, mentre ha parzialmente accolto la mozione di Italia Viva. Le opposizioni in Aula hanno chiesto al governo di non “essere complice” della tragedia in corso.
L’attacco della Schlein a Giorgia Meloni alla Camera
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, è intervenuta chiedendo una ferma condanna del governo israeliano per le violazioni del diritto internazionale e umanitario, sollecitando sanzioni contro Netanyahu e i suoi ministri. Ha criticato la premier Meloni e il governo per l’assenza di una posizione chiara, denunciando il voto contrario dell’Italia alla revisione degli accordi con Israele a Bruxelles.
“È ora che dall’esecutivo arrivino condanne esplicite e atti concreti. Non più sciagurate astensioni alle Nazioni Unite. Così si tradisce la tradizione diplomatica di pace del nostro Paese. Il silenzio non è un’opzione: è complicità. Lei rappresenta l’Italia, ma l’Italia non si sente rappresentata da lei”.
Conte contro Giorgia Meloni su Gaza: le dure parole alla Camera
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha preso la parola denunciando che quasi 60mila palestinesi sono stati trucidati e descrivendo scene drammatiche di madri costrette a cercare cibo avariato per sfamare i propri figli. Ha ricordato di aver letto un’agenzia di stampa che parlava di “errori” di Netanyahu, ma a pronunciare quelle parole non era un estraneo, bensì Ignazio La Russa, la seconda carica dello Stato.
Conte ha sottolineato che non si tratta di errori, ma di un vero e proprio genocidio, evidenziando come da italiani si provi vergogna per il voto contrario dell’Italia alla revisione degli accordi UE con Israele. Ha criticato i ministri che hanno stretto la mano a Netanyahu definendola una mano “piena di sangue” e ha accusato chi non ha avuto il coraggio di condannare il premier israeliano. Riferendosi all’episodio del 14 maggio, Conte ha ricordato di aver chiesto all’Aula di alzarsi in silenzio per le vittime di Gaza, gesto accolto da molti ma non dalla premier Giorgia Meloni, che è rimasta seduta.
“Meloni non ci racconti più la storia della madre, della cristiana e della patriota. Perché una cristiana non si gira dall’altra parte“, conclude Conte mostrando un tweet del 2014 in cui la premier si esprimeva in difesa dei bambini di Gaza.