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Continua la guerra russa contro Kiev anche in tribunale

Mosca, 27 nov. (askanews) – Continua la guerra russa contro Kiev anche in tribunale. Una corte russa ha condannato all’ergastolo otto persone per le esplosioni del 2022 che hanno parzialmente distrutto il ponte di Crimea, costruito dalla Federazione dopo l’annessione. L’attacco organizzato dai servizi segreti ucraini ha visto diversi accusati di aver compiuto un “atto terroristico” che ha causato vittime e di essersi procurati illegalmente armi come gruppo organizzato, secondo il tribunale.

Due sono stati anche accusati di contrabbando di esplosivi.

La penisola di Crimea, annessa alla Russia nel 2014, è stata una via di rifornimento chiave per le truppe russe che combattono nel sud dell’Ucraina. Mentre gli scontri procedono in queste ore sempre più violenti.

Intanto vanno avanti anche le polemiche sui negoziati avviati da Washington. Il presidente russo Vladimir Putin ha respinto l’ipotesi che l’inviato statunitense Steve Witkoff si sia mostrato di parte nei confronti di Mosca nei colloqui di pace sull’Ucraina, definendola un’assurdità. Il tutto dopo le critiche in Europa e negli Stati Uniti in seguito alla fuga di notizie sulla registrazione di una telefonata in cui Witkoff consigliava a un collaboratore del Cremlino come Putin avrebbe dovuto gestire i negoziati di pace con il presidente Donald Trump.

Il Cremlino conferma che l’inviato degli Stati Uniti d’America visiterà il Paese ancora una volta, mentre i colloqui sulla fine della guerra in Ucraina prendono slancio ma le tv americane hanno mostrato un certo criticismo verso Witkoff e la notizia è rimbalzata da un late show all’altro.

E non solo le tv: oggi The Hill scrive in un articolo dal titolo “La sorpresa del Ringraziamento di Dmitriev”: “Putin ha ricevuto la sua sorpresa per il Ringraziamento. Dmitriev è stato smascherato da un articolo di Bloomberg che lo ha definito il principale autore del piano di pace in 28 punti”. Ma sottolinea la testata: “Accondiscendere alla Russia non è la soluzione. La risposta è ottenere all’Ucraina il sostegno di cui ha bisogno per vincere”.