La cifra precisa? 1.4 miliardi di euro.
Eppure, in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, nessuno sembra essere interessato a sperperare capitali senza avere prima accuratamente valutato un effettivo e fruttifero tornaconto economico.
Il progetto prevede la copertura nazionale e la conversione in formato digitale dei libri di testo per le famiglie a reddito basso, probabilmente avvalendosi dell’appoggio della Samsung, produttore nazionale e indiscusso colosso dell’elettronica a livello mondiale.
Stando a quando affermato dal ministero, i ragazzi digeriranno in fretta la novità, essendo già abituati all’ambiente tecnologico. Dopotutto, quella dei libri in formato digitale è una realtà ormai già consolidata in tutto il globo, e progetti simili sono già stati stanziati anche in altri paesi, pur non raggiungendo una così ampia e lungimirante portata.
Inevitabile un riferimento agli sprechi e al rispetto ambientale. Da anni, ormai, il disboscamento provoca un serio impatto ambientale e, per produrre libri in formato cartaceo, questa pratica è pressoché inevitabile.
E’ pur sempre vero che ormai tantissime case editrici utilizzano la carta riciclata per stampare i propri libri, ma bisogna anche tenere conto del fatto che non tutti attuano il riciclaggio dei rifiuti, e soprattutto non in tutto il mondo.
Con il digitale tale problema verrebbe troncato di netto, a cui tuttavia bisogna sommare inferiori spese di pubblicazione e di stampa, per inchiostri, colori, soluzioni grafiche ecc…
Per il momento, comunque, il cartaceo è ancora il mezzo più diffuso e più apprezzato da tutti.
Tuttavia, progetti come quello della Corea del Sud cominciano già a prendere piede praticamente ovunque, ponendo le basi per un futuro sempre più tecnologico.
Si attendono conferme per un’effettiva buona riuscita del progetto.